La narrativa delle nuove collezioni di Molteni&C parla di armonia con una visione d’insieme che si estende nelle varie sfaccettature dell’abitare con uno stile definito, dove la decorazione e le forme sono morbide e lo spazio coerente
by Claudia Giulia Ferrauto
Forme avvolgenti, tessuti dai colori tenui e dalle trame materiche della collezione Dadirri di Marta Ferri, che fanno risaltare la forma stondata degli imbottiti, con essenze come il rovere naturale e l’eucalipto, da toccare e ammirare quando la luce li colpisce risaltandone le venature. Gli ambienti sono versatili, grazie a pareti attrezzate in grado di adattarsi a funzioni diverse, dal lavoro al relax, ma ogni dettaglio è parte di un principio unitario che anima l’opera. In questa logica, gli arredi e i sistemi componibili diventano protagonisti nell’organizzazione degli ambienti. E così giocano un ruolo da interpreti del living due novità della collezione che svolgono in casa un ruolo autonomo, come il Living Box di Vincent Van Duysen, o 505 UP-Vano Harry’s, di Nicola Gallizia. Il primo parte da un concept architettonico e, riducendone la scala, lo trasforma in un arredo senza ante, illuminato da un led racchiuso in una cornice in iris e peltro, in cui esterno e interno si contrappongono attraverso l’utilizzo di materiali diversi e pregiati. Il secondo attualizza lo stile del mobile bar, inserito in sospensione nel sistema 505 facendo evolvere un classico dell’offerta Molteni&C.
Tra le new entry di Molteni&C, la capacità di donare qualcosa di nuovo a uno degli arredi cult del brand, rinnovando il concetto di mobile-bar introducendo nella configurazione il 505 UP-Vano Harry’s di Nicola Gallizia.
Molteni&C|Dada 2022 propone una rivisitazione del famoso tavolo Blevio del 1930 firmato da Ignazio Gardella, in due versioni: con il rivestimento in marmo Breccia Capraia e in legno verniciato con polveri di metallo.
«È UN INNO A UN DESIGN LEGGERO, CHE SI ISPIRA AI GRANDI ESEMPI DI PADIGLIONI DELL’EPOCA MODERNISTA. SPAZI DINAMICI CARATTERIZZATI DALLA LEGGEREZZA DELLE LINEE, SAPIENTEMENTE COMBINATE CON DETTAGLI E MATERIALI CHE CREANO PRODOTTI DALLE FORME MORBIDE».
VINCENT VAN DUYSEN
Tra gli attori protagonisti della Heritage Collection di Molteni, troviamo il tavolo Blevio, disegnato nel 1930 da Ignazio Gardella, riproposto oggi in due versioni: con il rivestimento in marmo Breccia Capraia e in legno verniciato con polveri di metallo che ricordano, nei riflessi, il rivestimento in rame della versione originaria. Non mancano poi le novità in zona notte grazie al 7070 di Rodolfo Dordoni, che disegna un sistema completo, rifinito con pregiati materiali e frontali con angoli arrotondati, comodini dotati di preziose maniglie in peltro con, elemento di novità, il cassetto-vassoio sovrapposto, sempre in essenza eucalipto, dotato di un top in vetro millerighe trasparente o in eucalipto.

Restando in zona notte, troviamo il sistema di armadi e cabine armadio Gliss Master, firmato da Vincent Van Duysen, che si arricchisce delle nuove facciate Lunar, in polimero spazzolato, e Smooth, in ecoskin liscia. Gliss Master può essere fornito con un nuovo sistema di accessori interni con contenitori soffici in eco-pelle. Tra i tanti nuovi progetti, fa bella mostra la cucina Tivalì antesignana del concetto“Everything in a Small Space”, progettata da Dante Bonuccelli nel 2004, che ora si evolve nella versione Tivalì 2.0 e Tivalì 2.0 di Yabu Pushelberg. Nel primo caso la novità consiste nell’introduzione della nuova maniglia ergonomica in legno massello e del nuovo meccanismo di ante scorrevoli configurabile in 3 diverse altezze e 2 larghezze, con infinite possibilità di configurazione interna, incluso il pensile Stripe.
Con 7070 di Rodolfo Dordoni la zona notte vive di pregiati materiali, frontali con angoli arrotondati, grazie a un sistema notte di grande fascino per rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo. La zona notte si arricchisce di nuove percezioni grazie al sistema di armadi e cabine in cui finiture, materiali, donano una nuova ed elegantissima visione d’insieme a Gliss Master di Vincent Van Duysen.
«Quest’anno i prodotti sono stati stimolati dal forte desiderio di non rinunciare a fluidità, sensualità e comodità. Il concetto di comfort si traduce visivamente anche nella tattilità dei materiali. Il nostro occhio è guidato su ogni curva mentre un grande senso di calma emana dall’intera gamma. La nozione di protezione, di riparo, è molto importante nel mio lavoro e penso che la collezione lo rifletta bene. Siamo avvolti in queste forme fluide come se fossimo all’interno di un bozzolo in cui vorremmo dimorare permanentemente». Vincent Van Duysen
Mentre Tivalì 2.0 di Yabu Pushelberg si presenta come un grande mobile chiuso il cui interno appare subito scenografico, grazie alla configurazione ad “anfiteatro” dove il piano di lavoro arcuato, in marmo o pietra, e le basi terminali inclinate, donano una spazialità inconsueta alla cucina. Lo schienale in marmo funge da quinta teatrale e poi, come ogni palcoscenico che si rispetti, la luce illumina perfettamente la scena, grazie al sistema di led integrati nelle mensole. Tornando alla zona living, tra le novità di Molteni&C a firma di Vincent Van Duysen, c’è il sistema componibile Cleo, nato dalla combinazione di vari elementi, rettilinei, ad angolo e a isola, che permettono di creare diverse composizioni adatte a ogni tipo di living. Cuore del progetto è la scocca, che funziona come un armonioso guscio curvilineo che abbraccia seduta e schienale senza soluzione di continuità. Il guscio è rivestito in tessuto o in pelle.
Con Tivalì 2.0, Dante Bonuccelli rilancia il suo stesso progetto del 2004, giocando sapientemente su nuovi dettagli e finiture per l’involucro di un mobile cucina in grado di sfruttare al massimo lo spazio. A questo progetto fa eco il Tivalì 2.0 di Yabu Pushelberg che gioca sulla sorpresa e la teatralità di un interno scenografico ed elegantissimo.
«La casa aspira al benessere olistico e alla giocosità organica», dice il direttore creativo Vincent Van Duysen, che in questo progetto ricerca leggerezza e fluidità. «È un inno a un design leggero, che si ispira ai grandi esempi di padiglioni dell’epoca modernista. Spazi dinamici caratterizzati dalla leggerezza delle linee, sapientemente combinate con dettagli e materiali che creano prodotti dalle forme morbide».

1. Aldgate by Rodolfo Dordoni. 2. Gatwick by Rodolfo Dordoni. 3. Blevio by Ignazio Gardella. 4. Cleo by Vincent Van Duysen. 5. 7070 by Rodolfo Dordoni. 6. Blevio by Ignazio Gardella. 7. Living Box by Vincent Van Duysen. 8. Tivalì 2.0 by Yabu Pushelberg. 9. Tivalì 2.0 by Yabu Pushelberg. 10. Sutton by Rodolfo Dordoni. 11. Gliss Master by Vincent Van Duysen. 12. Yoell by Vincent Van Duysen. 13. Cleo by Vincent Van Duysen. 14. Intersection Monomaterica by Vincent Van Duysen.
Cleo, sistema componibile, declinabile in molte configurazioni, caratterizza la zona living con un tono accogliente enfatizzato dalla scocca curvilinea. Il progetto è firmato da Vincent Van Duysen.
E se nelle edizioni precedenti le collezioni hanno reso omaggio ai grandi protagonisti del modernismo internazionale, oggi Molteni ne cita atmosfere, ne evoca l’eleganza e propone ambienti collegati e conviviali, dove gli interni e gli esterni si compenetrano. Un’idea di spazio straordinariamente chic, ma sobrio, che cerca i suoi rimandi nell’eleganza e nei materiali della Natura.
In apertura, Living Box, progetto di Vincent Van Duysen, nasce da un concept architettonico, evolve in arredo, e si presenta con la forza di un quadro dell’abitare.
(Molteni&C, benessere olistico – Barchemagazine.com – Dicembre 2022)