Art Basel è la fiera più importante al mondo, indica i nuovi sviluppi del mercato determinandone i valori con parametri a cui riferirsi
by Francesco Michienzi
Art Basel è simile a un organismo vivente che alimenta la cultura contemporanea con un progetto ecologico per l’arte basato sul principio di sostenibilità e sulle relazioni tra le persone, il loro contesto e il mondo dell’arte. Art Basel si configura come un vero e proprio ecosistema che pone, alla base della sua filosofia, la volontà di sperimentare e ricercare nel campo dell’arte contemporanea presentandola in tutte le sue forme. L’evento rende il mondo dell’arte tangibile ed è un punto d’incontro per artisti, collezionisti e varie personalità.
A Basilea erano rappresentate opere di maestri moderni e giovani talentuosi. Nell’arco di poche decine di chilometri è possibile trovare esposizioni spettacolari, quella rivolta al genio di El Greco e Picasso presso il Kunstmuseum, l’antologica su Piet Mondrian alla Fondation Beyeler di Riehen ed ancora il rodato appuntamento di Art Parcours, progetto off di Art Basel, che colloca nel cuore della città di Basilea una serie di opere pubbliche site-specific fortemente in dialogo con il contesto urbano.
Le opere della Jack Shainman Gallery.
Esperienza, spettacolo, immersione sono le parole chiave dell’evento. Il significato corrente del termine esperienza quale percezione o conoscenza diretta di oggetti a noi esterni, acquisita per il tramite dei sensi, vira impercettibilmente sulla ricettività passiva da parte di uno spettatore. Ricettività che muta e si evolve immergendosi e avventurandosi in un universo di esposizioni, eventi, opere che parlano innanzitutto a un mercato privato privilegiato ma contemporaneamente ad un pubblico allargato, curioso e colto.
Sanlorenzo ha presentato l’opera Tempo Piegato di Arcangelo Sassolino. Il progetto presentato a Basilea è a cura della rivista d’arte contemporanea Flash Art. Tensione, costrizione, fragilità e performatività della materia sono gli assiomi da cui prende forma Tempo Piegato, un’opera volta a sondare il limite ultimo della resistenza e, più in generale, delle possibilità del divenire. La lastra di vetro viene colta nel palpito che precede l’imminenza della distruzione del materiale, nel momento del suo massimo stress, manifestando così uno stato di sospensione e imponderabilità. È proprio in questo suo essere-nel-conflitto tra due forze, che si traduce la sua condizione di esistenza. La contraddizione viene accettata e in questo modo si istituisce un pensiero ecologico capace di superare le dicotomie forza e fragilità, distruzione e resistenza.
Nel programma che ha coinvolto tutta la città svizzera, con tanti eventi diffusi e anche indipendenti nel quartiere fieristico ci sono le esposizioni tradizionali delle gallerie nella sede storica della mostra basilese, mentre per la prima volta, riunite tutte insieme nella nuova ala si trovano la sezione Unlimited, la sezione Liste, ovvero le giovani gallerie emergenti con i relativi artisti che si affacciano al mondo del mercato dell’arte, e gli Swiss Awards per l’arte, il design e l’architettura. Art Basel non sarebbe la stessa cosa senza Unlimited, con le sue sculture gigantesche, ampie pareti coperte di dipinti, proiezioni video e lavori digitali: un piccolo parco divertimenti di sedicimila metri quadrati, dove ogni cosa è in vendita.
Tra gli interventi più interessanti di questa edizione l’opera By means other than the known senses, di Kennedy Yanko, che ha appeso a soffitto un enorme groviglio di metalli e pelli estroflesse, e Number 341, di Leonardo Drew, una gigantesca esplosione di detriti in legno carbonizzati, pittura e sabbia, che si dilata sull’ampiezza di due lunghe pareti ad angolo create apposta per accoglierla.
La Grand Cousine di Pier Paolo Calzolari.
Tra gli italiani spiccavano la raccolta dei lavori storici di Pistoletto, come gli specchi, la mela ricucita o il terzo paradiso, proposta dalla galleria Continua, e la grande opera pittorica La Grand Cousine di Pier Paolo Calzolari presentata dalla galleria Marianne Boesky di NY, e il video Twice: X & Y di Anna Maria Maiolino rappresentata dalla galleria Raffaella Cortese di Milano.
Tappa obbligata per ogni curatore, collezionista o appassionato d’arte è stata Art Unlimited, sezione speciale dedicata alle installazioni monumentali realizzate per l’immenso hangar fieristico sito al piano terra ad opera di una selezione di artisti già esposti all’interno della fiera ufficiale.
L’arte offerta dalle gallerie che hanno esposto ad Art Basel è ancora molto incentrata sulla fisicità nel senso della pittura, della scultura, come quel ragno, scultura in bronzo di Louise Bourgeois venduta da Hauser&Wirth a 40 milioni di dollari, della grafica, della fotografia d’arte e rispetta le aspettative di qualità e importanti quotazioni ultramilionarie.
Art Parcours offre un interessante connubio tra l’unicità di opere site-specific e la scoperta del contesto dove esse sono inserite, solitamente luoghi storici o inediti all’interno della città di Basilea. Tra le ventuno installazioni presenti, dislocate tra aree pubbliche, ristoranti, teatri e musei di storia, segnaliamo l’installazione Mesmerizing beauty, opera dell’artista colombiano Oscar Murillo.
Ma anche l’arte digitale, la generative art e la criptoarte hanno incominciato a trovare il loro spazio. Gli NFT, asset digitali, sono già presenti dal 2017 sul mercato, ma sono venuti alla ribalta nel 2021 e sono oggi la gallina dalle uova d’oro nell’industria dell’arte e con loro le piattaforme blockchain che li certificano, arte e transazioni in criptovalute vanno di pari passo. Una serie dell’opera di Jeff Koons, Moon Phase alla Pace Gallery è stata venduta alla cifra di due milioni di dollari. Sul tema ci sarebbe molto di cui parlare, usare il pretesto dell’arte unicamente come strumento per speculazioni finanziare è molto discutibile.
(Art Basel, tutte le forme dell’arte – Barchemagazine.com – Ottobre 2022)