La location toglie il fiato: una villa fiabesca affacciata sul lago più romantico d’Italia. Siamo a Orta San Giulio, dove alla fine dell’Ottocento Cristoforo Benigno Crespi, commerciante in tessuti folgorato dalla magia di Baghdad, fece costruire una residenza in stile moresco
by Emanuela Ferro, photo by Paolo Picciotto
Rifugio in passato di poeti e nobildonne, Villa Crespi è oggi un hotel esclusivo, gestito dallo chef Antonino Cannavacciuolo e da sua moglie Cinzia. Una dimora senza tempo che sembra uscita da una novella de Le mille e una notte, a cui aggiunge ulteriore appeal la cucina del giovane ma già celebre chef, che dalla penisola sorrentina è approdato sul lago piemontese, portando con sé atmosfere, sapori e profumi in tutto e per tutto mediterranei. Tonino è un creativo e si intuisce, dice di cercare l’essenza della materia e si sente, vuole trasmettere emozioni e ci riesce. I suoi piatti sono sorprendenti per equilibrio e genialità degli accostamenti, non solo di sapori, ma di consistenze e temperature. Va da sé che insieme a ricerca, creatività e innovazione, si accetta anche il rischio che non tutti i piatti raggiungano lo stesso livello e, soprattutto, che piacciano a chiunque e allo stesso modo, ma lo standard è altissimo e alcune proposte sono semplicemente perfette. Materie prime d’eccellenza, amore per la tradizione e per la buona cucina, voglia di mettersi in gioco e generosità nel raccontare con i propri piatti anche qualcosa di se stesso: ecco gli ingredienti dei menù proposti dallo chef, nei quali la mozzarella di bufala e le linguine di Gragnano si sposano con i tartufi di Alba e la carne di Boves e dove trovano spazio anche i classici sapori d’Oltralpe, dal foie gras, alle quaglie, alle ostriche, retaggio delle esperienze di Cannavacciuolo nei più prestigiosi stellati di Francia.
Sedersi a tavola nelle magiche sale di Villa Crespi, o nella veranda affacciata sul prato che si getta nel lago, sbocconcellando i deliziosi panini alle olive, allo zafferano, alla zucca, o i grissini di sesamo, è già un piacere, così come farsi coccolare dalla gentilezza e dalla professionalità di tutto lo staff. Poi si parte, ripercorrendo l’avventura gastronomica dello chef nell’Itinerario dal Sud al Nord d’Italia, dove la fusione tra cucine e tradizioni diverse si esalta nello Spiedino di scampi, lardo di conca, seppia scottata e brodo di funghi porcini e nel Fritto di sarde, ricotta di Seirass, cime di rapa, aglio olio e peperoncino. Oppure lasciandosi guidare Fuori pista dall’ispirazione di Cannavacciuolo, che propone dieci assaggi “a mano libera” tra cui potrete forse incontrare l’Insalata liquida di riccia, stracciatella di bufala, trucioli di pane di Fobello e acciughe, il Confit di baccalà, zuppa d’orzo e funghi o le rustiche Cozze e fagioli dove i fagioli si fanno farina per i tagliolini. Gli appassionati di formaggi troveranno due carrelli da segnalare per varietà e rarità delle proposte, mentre i golosi avranno pre-dessert, dessert e infine, ad accompagnare la ricca selezione di caffè, tè e tisane, la piccola pasticceria. Un babà e una sfogliatella mignon a ricordarci, se ce ne fosse bisogno, quanto gusto ci sia nella più classica tradizione. Hotel Ristorante Villa Crespi, www.villacrespi.it
(Villa Crespi da mille e una notte – Barchemagazine.com – Aprile 2009)