Sanlorenzo SP110 è il frutto della collaborazione tra Tilli Antonelli per lo sviluppo prodotto, Bernardo Zuccon per il disegno degli esterni, e Piero Lissoni per quello degli interni. Con tre motori Man di 2.000 cavalli ciascuno supera i 40 nodi di velocità
by Francesco Michienzi – exteriors photo by Guillaume Plisson, interiors photo by Erik Lefvander
Sanlorenzo SP110 è un viaggio verso un mondo per certi versi inesplorato, che parte dall’idea di armatore, passando da tutte le declinazioni tecniche e progettuali, e arriva alle emozioni che suscita durante la navigazione. Un viaggio nella meraviglia di quello che riesce a fare l’uomo con la sua intelligenza. Il richiamo al Vitruviano di Leonardo da Vinci è inevitabile, simbolo ideale all’interno di due figure geometriche, il cerchio e il quadrato, forme considerate perfette dal filosofo greco Platone.
Nel Sanlorenzo SP110, il cerchio, il quadrato e l’uomo si esplicitano con il lavoro di tre figure che sono riuscite ad integrare in una sintesi magistrale ogni singolo aspetto della barca. Bernardo Zuccon, il cerchio, è il designer delle linee esterne; Tilli Antonelli, l’uomo, ha sviluppato il concept e Piero Lissoni, il quadrato, ha firmato gli interni. L’uomo entra in contatto con le due figure in maniera del tutto proporzionale e ciò rappresenta la natura perfetta della creazione di una barca in sintonia con il mare e il suo universo.
«Ho cercato di portare anche su questa barca dalle linee sportive la stessa attitudine degli altri modelli: spazi aperti, connessione tra interno ed esterno e tantissima tecnologia. Uno degli elementi centrali è la doppia altezza a poppa che fa dialogare attraverso una scala iper-tecnologica il main deck
con la lounge sottostante».
Piero Lissoni
L’obiettivo del progetto di SP110 per Sanlorenzo è quello di scrivere una pagina nuova nella nautica da diporto ed entrare nel mondo delle imbarcazioni sportive con uno yacht che esce dalle convenzioni. SP110 rappresenta una piattaforma tecnologica avanzata che unisce innovazione e sostenibilità ad un design che predilige il massimo comfort. Tilli Antonelli ha dichiarato: «Dal punto di vista tecnico la cosa più interessante di questa barca non si individua in un punto specifico, ma è il complesso generale che è molto interessante, a cominciare dalla disposizione dei ponti, dal frazionamento dei motori, dalla propulsione, senza dimenticare la costruzione in sandwich composito in infusione con carbonio e resine».
Primo yacht della gamma Smart Performance, è il risultato di un obiettivo progettuale ambizioso: garantire alte prestazioni con il massimo dell’efficienza energetica grazie ad una propulsione frazionata composta da tre motori sensibilmente più piccoli, con un ottimale rapporto tra peso e potenza.
«Dal punto di vista tecnico la cosa più interessante di questa barca non si individua in un punto specifico, è il complesso generale che è molto interessante, a cominciare dalla disposizione dei ponti, dal frazionamento dei motori, dalla propulsione, senza dimenticare la costruzione in sandwich composito in infusione con carbonio e resine».
Tilli Antonelli
In base alle condizioni e alle esigenze dell’armatore, la barca è in grado di spostarsi utilizzando un solo motore, una coppia o tutti e tre, permettendo quindi una grande flessibilità, consumi ridotti e una diversa autonomia in funzione della velocità desiderata.
photo by Giovanni Malgarini
«A bordo si trova una relazione molto profonda tra lo spazio esterno e lo spazio interno. Il tema della sinergia tra chi vive fuori e chi vive dentro è molto importante: abbiamo cercato di creare un guscio estremamente ermetico in grado però di potersi aprire e favorire la relazione
con gli interni».
Martina Zuccon
Abbiamo avuto il piacere di provare questo superyacht, che non è una barca qualsiasi, ma una di quelle che stanno in cima ai desideri degli armatori più esigenti, coloro che non si accontentano di un buon prodotto, sono abituati all’eccellenza e la pretendono in ogni cosa che possiedono. Persone da ammirare, senza le quali non esisterebbero mezzi così particolari.
SP110 è uno yacht a due ponti, su quello superiore il sun deck è completato dalla timoneria che si affaccia sulla prua; l’abbassamento del piano di coperta permette invece di fruire il lower deck avendo una vista sulla zona abitativa di poppa e sul mare. All’esterno, dal ponte di coperta a poppa, è possibile accedere visivamente alla lower lounge nel main deck.
«L’SP110 prova a mettere in discussione alcuni canoni che caratterizzano le barche performanti a cui siamo abituati. Rispettando stilemi che hanno storicamente caratterizzato questa tipologia di imbarcazioni, come le superfici aerodinamiche ed estremamente organiche, con Antonelli siamo arrivati a un compromesso: concepire una barca in cui fosse evidente il dialogo tra dinamismo e una vivibilità che normalmente non si percepisce su barche di questa metratura». Bernardo Zuccon
L’emozione che si prova nel tenere tra le mani un oggetto di 113 tonnellate che viaggia a 40 nodi sull’acqua è straordinaria. Il senso di controllo della potenza è assoluto, uno stato di grazia difficile da raccontare, si è come rapiti dalle sensazioni che l’adrenalina trasmette al cervello. I 6.000 cavalli dei tre motori Man si sentono tutti mentre fanno avanzare nella sua maestosità i 33 metri di questa nave. Il merito va iscritto anche a una carena dalle linee d’acqua ben studiate e testate e a uno scafo la cui struttura è opportunamente rinforzata. L’opera viva solca la superficie dell’acqua in maniera precisa, fendendo le onde con naturale semplicità; lo scafo si inclina moderatamente durante le strette virate consentendo di disegnare scie di geometria perfettamente circolare.
Ci si sente a bordo di un ambiente accogliente e confortevole in grado anche di offrire impressionanti sensazioni e soddisfazioni. Fondamentale nella realizzazione di SP110 è il progetto della carena, a geometria variabile con un deadrise nella sezione di poppa di 16,3 gradi, ottimizzato per l’utilizzo con propulsione a idrogetto.
La cucina Xila, realizzata da Boffi, è situata tra il salone superiore e il ponte di comando, può essere chiusa da pareti piene o traslucide che permettono allo sguardo di attraversare le vetrate e raggiungere visivamente la plancia regalando una prospettiva che amplia sensibilmente gli spazi.
Lo studio delle linee d’acqua ha permesso di ottenere uno scafo molto efficiente con un baglio massimo di 8,2 metri per una lunghezza fuori tutto di 33,04 metri. Il fianco a doppio spigolo garantisce da una parte una larghezza per il galleggiamento, che mantiene la più alta prestazione e comfort anche con mare mosso, e dall’altra offre una superficie notevole da poter sfruttare sia in esterno sia in interno. Per ottimizzare ulteriormente consumi e prestazioni, sono state utilizzate diverse soluzioni volte a garantire un notevole risparmio di peso. Materiali alleggeriti, quali il vetro stratificato usato per le ampie superfici delle finestrature, che ricoprono quasi l’80% dell’imbarcazione. Queste ultime riprendono all’esterno il colore dello scafo rendendo la superficie omogenea e conservando all’interno un’ottima luminosità. La linea esterna rispecchia in pieno l’anima delle performance del Sanlorenzo SP110, il profilo longitudinale offre il meglio in termini di armonia ed equilibrio.
Il design della tuga è stato appositamente studiato per l’applicazione dei pannelli solari in modo da ricavare la più ampia superficie utilizzabile senza turbare l’estetica del profilo dell’imbarcazione. Per mantenere le linee il più omogenee possibile, è presente un’àncora a scomparsa e allo stesso modo è a scomparsa anche la gruette a poppa per il varo di tender e altri watertoys.
Il design degli esterni è a cura di Zuccon International Project e, secondo Bernardo Zuccon: «È il risultato di un processo di ricerca a tutti gli effetti. Il territorio intorno al mondo del design è ancora, per alcuni aspetti, potenzialmente inesplorato e questa barca è la dimostrazione che è possibile evolvere, non solo dei contenuti stilistici, ma nei contenuti legati a un nuovo modo di vivere la barca perché parliamo di un prodotto performante e sostenibile per alcuni aspetti. Parliamo di un nuovo scenario di vita, solitamente le barche sportive erano sempre state pensate con le stesse caratteristiche, questa è una barca sportiva che all’interno dimostra di dare anche di più. La difficoltà in termini di design è stata quella di riuscire a ritrovare un equilibrio formale tra un contenitore che doveva garantire una certa funzionalità mantenendo un linguaggio minimalista ed essenziale nelle forme che sono ridotte al minimo indispensabile per trasferire il giusto messaggio stilistico».
I volumi interni hanno spazi generosi sia nelle cabine della zona notte, sia nelle aree private. Per gli arredi, Piero Lissoni ha proposto un minimalismo che abbraccia perfettamente la filosofia del progetto generale. La sfida è stata quella di mantenere un’estetica elegante e raffinata senza eccedere nei dettagli con finiture il più essenziali possibile. Lo stesso approccio all’uso di materiali alleggeriti è stato applicato anche nell’allestimento degli interni, in particolare nei bagni, dove al posto del marmo è stata impiegata una pietra lavica che risulta più leggera e visivamente più energica. Piero Lissoni ha dichiarato: «Ho cercato di portare anche su questa barca dalle linee sportive la stessa attitudine degli altri modelli: spazi aperti, connessione tra interno ed esterno e tantissima tecnologia. Uno degli elementi centrali è la doppia altezza a poppa che fa dialogare attraverso una scala iper-tecnologica il main deck con la lounge sottostante».
SANLORENZO SPA
Viale San Bartolomeo, 362
I-19126 La Spezia, Italy
T. +39 0187545700
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PROGETTO
Sanlorenzo (naval architecture and engineering) • Tilli Antonelli Concept • Zuccon International Project (exterior design) • Piero Lissoni (interior design)
SCAFO
Lunghezza f.t. 33,04m • Lunghezza al galleggiamento 29,04m • Larghezza 8,2m • Immersione a pieno carico 1,25m • Dislocamento a mezzo carico 105 t • Dislocamento a pieno carico 113 t • Cabine ospiti 4 • Posti letto ospiti 6/8 • Posti letto equipaggio 5 • Riserva combustibile 12.000 l • Riserva acqua 1.500 l • Acque grigie 400 l • Acque nere 600 l
MOTORI
3 Man V12 2.000 cv (1.471 kW)
TRASMISSIONI
3 x MPJ Water Jet type CSU 550 (central unit as booster)
CERTIFICAZIONE
Rina Pleasure
(Sanlorenzo SP110, Smart Performance – Barchemagazine.com – Settembre 2022)