La vita è tutta un selfie, l’editoriale di Franco Michienzi

Il Salone Nautico Internazionale di Genova è stato un evento di successo, ma non grazie ai politici italiani che sono venuti a fare una passerella mediatica in vista delle prossime elezioni europee

by Francesco Michienzi

Gli esseri umani sono stretti in una morsa, ma sono vittime delle loro scelte. Sarebbe bello svegliarsi e trovare un mondo senza plastica, con energie pulite, con le persone che possono sorridere perché andare a lavorare è un piacere. Perché non c’è più bisogno di guadagnare per sopravvivere”. Giovanni è il protagonista di un bel romanzo che si risveglia dopo trent’anni di coma a causa di un incidente stradale poco prima di sostenere il suo esame di maturità in un liceo di Roma. Vuol riprendersi la vita ricominciando proprio da quell’esame. In quell’occasione riflette su come tutto sia cambiato e allo stesso tempo tutto sia rimasto uguale. Soprattutto gli uomini con i loro sentimenti, i loro comportamenti e le loro pulsioni sono rimasti come a quel tempo. È un libro ironico, divertente e amaro allo stesso tempo, che ci ricorda di come eravamo e ci dipinge nell’oggi. Anche noi, se guardiamo indietro, vediamo come molte cose sono rimaste intatte. Mentre altre sono peggiorate. Pensate a come siamo trattati dalla politica che ci considera incapaci di comprendere la complessità dei problemi che abbiamo di fronte. 

IL SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI GENOVA HA CHIUSO LA 63ESIMA EDIZIONE CON 118.269 VISITATORI, REGISTRANDO UN +13,9% RISPETTO AL 2022. 1.043 BRAND ESPOSTI, CON UN INCREMENTO DEL 4,5%, OLTRE 1.000 IMBARCAZIONI E 143 POSTI BARCA IN PIÙ IN ACQUA GRAZIE ALL’APERTURA DEI NUOVI CANALI. 184 NOVITÀ IN ESPOSIZIONE E PREMIÈRE, 3.190 SONO STATE LE PROVE IN MARE.

All’inaugurazione del 63° Salone Nautico Internazionale di Genova, il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, ha posto una serie di questioni concrete all’attenzione del ministro Matteo Salvini. Purtroppo, alle sue domande non ci sono stati neanche dei tentativi di risposta. Il vicepremier si è limitato a fare l’elenco delle opere pubbliche che si realizzeranno, la gronda, il terzo valico e la nuova diga foranea. Mi aspettavo anche il ponte sullo stretto di Messina. Per fortuna ce lo ha risparmiato.

IN QUESTI TRENT’ANNI LA SOCIETÀ È PROFONDAMENTE CAMBIATA, MA NEI SENTIMENTI, NELLE PASSIONI E NEI COMPORTAMENTI LE PERSONE SONO RIMASTE LE STESSE.

L’industria nautica italiana ha bisogno di risposte concrete, non di una generica presenza con 7 ministri, venuti nel capoluogo ligure a fare campagna elettorale in vista delle elezioni Europee del 2024. Solo per fare un esempio: l’iscrizione di yacht commerciali nel Registro Internazionale prevede adempimenti amministrativi, operativi e gestionali particolarmente onerosi da scoraggiare gli armatori. È pur vero che, grazie agli sforzi profusi da Confindustria Nautica, alcune semplificazioni sono state già introdotte, ma di fatto non sono risultate sufficienti ad attrarre gli armatori dei grandi yacht, di cui l’Italia è il primo produttore mondiale, che vengono registrati con le bandiere di stati con una politica fiscale e burocratica molto più conveniente della nostra.Non solo la politica non ci aiuta, ma per la sua visibilità tiene in ostaggio gli operatori del settore per due giorni in un salone nautico che dura meno di una settimana. Centinaia di persone di scorta di tutte le forze di sicurezza, decine e decine di funzionari pubblici in gita tra le barche. Pensate che sperpero di denaro pubblico comportano queste visite sostanzialmente inutili. Ripenso a quella signora zelante che con fare militaresco apostrofa, me, e il mio interlocutore, che ci trovavamo per caso nei pressi dell’imminente arrivo del premier Meloni, con un perentorio: spostatevi da lì, non potete certo entrare nella foto ufficiale del primo ministro!

Ora, si potrebbe parafrasare la vicenda con la celebre sigla di Indietro tutta, indimenticabile programma televisivo di Renzo Arbore: Sì, la vita è tutta un quiz, con un bel Sì, la vita è tutta un selfie. Il programma era anche un modo per mettere in discussione gli elementi di autoreferenzialità di quel mondo della televisione commerciale, che erano l’archetipo che detta l’organizzazione del tempo nella società, ma che influenzava anche i rapporti interpersonali per costruire l’immaginario collettivo. Una lezione che i nostri politici hanno interiorizzato profondamente, ma non possono pensare che bastino foto opportunity, selfie e slogan triti e ritriti. Ci vogliono azioni concrete, fatti e non parole. Le cronache quotidiane sono piene di vicende di cui la politica si dovrebbe occupare davvero. Cambiate questo paese non a parole. Fatelo lavorando di più, come facciamo noi ogni giorno per mandare avanti le nostre aziende. Meno dichiarazioni e più cose realizzate, problemi risolti e non scuse accampate per dire che è sempre colpa di quelli che c’erano prima. Un po’ di silenzio ci conforterebbe di più.

(La vita è tutta un selfie – Barchemagazine.com – Novembre 2023)