Per essere ancora più veloce e sportivo, Sacs Strider 11 Limousine monta i due V8 Mercury 450R con i quali supera i 40 nodi. Il pozzetto è nuovo, con più sedute e un tavolo più grande
by Niccolò Volpati – photo by Andrea Muscatello
È UNO DEI PIÙ PICCOLI DELLA GAMMA STRIDER, MA ANCHE UNO DI QUELLI DI MAGGIOR SUCCESSO. Lo si è già visto con i piedi poppieri e con fuoribordo piuttosto potenti, ma non fino a questo punto. Al massimo, sullo specchio erano stati montati due Mercury da 400 cv ciascuno. Questa volta, invece, ci sono 900 cv, divisi nei due propulsori Verado V8 sovralimentati, da 450 cv ciascuno. Si tratta dei più potenti fuoribordo sul mercato.
Usciti dalla diga foranea di Genova, il mare non è molto piatto e quando ci allontaniamo dalla costa, lo è ancora meno. L’onda arriva a 70 centimetri. E poi c’è il vento. Piuttosto teso e fastidioso. Soprattutto perché butta spruzzi a bordo se non lo si prende in faccia. Se lo prendi in faccia però, ti arriva dritta sulla prua anche l’onda. Insomma, una condizione non proibitiva, ma nemmeno di tutto relax. La potenza non si discute e me ne accorgo appena affondo la manetta. Per far uscire lo scafo dall’acqua bastano due secondi e mezzo. Del resto, i 900 cavalli complessivi dei due fuoribordo installati sono praticamente la potenza massima applicabile a questo battello. Mi posiziono con le onde di poppa e provo a spingere al massimo. A 40 nodi però mi basta. La carena si comporta bene, anche quando affronto le onde di prua, ma la potenza è davvero tanta. Ne risente un po’ la stabilità.
Strider 11 ha un baglio pronunciato. La larghezza massima arriva a 3,73 metri, ma nonostante questo, i 900 cv dei fuoribordo sono forse davvero troppi in una giornata come questa. Con il mare un po’ più calmo forse avremmo potuto azzardare di più, ma con un’onda come questa, i 40 nodi di velocità ci sono sembrati abbastanza.
Forse poteva essere migliorato anche il bottazzo perché gli spruzzi non hanno risparmiato il pozzetto. Buona invece la protezione offerta da parabrezza e sport top. Alla massima mi sono fermato a 5000 giri, ma i due bestioni di Mercury possono arrivare a 6400. È una potenza che però va domata. Direi che una configurazione di questo genere è indicata a chi ama una navigazione molto sportiva, ma che è anche in grado di sostenerla. È facile immaginare che avremmo superato, e probabilmente non di poco, i 50 nodi.
Per il resto, le qualità marine di questa carena non si discutono. Il deadrise è sufficiente a non farla soffrire, nemmeno con un mare come questo. E le prestazioni sono e rimangono, molto sportive. Anche il design lo ricorda. È più o meno quello che già avevamo conosciuto per i precedenti modelli Strider 11, ma questa, che è la versione Limousine, ha un pozzetto con layout leggermente diverso. Sono aumentate le sedute, la dimensione del tavolo e il mobile bar, che si trova a poppavia delle sedute per il pilota e il copilota, ospita ben due frigoriferi.
Nuovo layout del pozzetto, con più sedute e un tavolo più ampio. La versione Limousine è ideale per trasformare Strider 11 in un tender per mega e gigayacht.
Il design sportivo è accentuato anche dalle forme del bimini che, per questa versione, prende il nome di sport top. E basta guardarlo per capire il perché. Il numero maggiore di sedute in pozzetto ci dicono che questa Limousine è una versione studiata appositamente per utilizzare Strider 11 come tender di mega yacht. Il rinnovato layout del pozzetto con un numero maggiore di sedute, comporta che per accedere alla spiaggetta di poppa si debba scavalcare il divanetto. Sembra difficile, ma non è così. Non siamo in presenza di schienali con la dimensione tipica della poltrona da ufficio. Entrare e uscire dal pozzetto è un’operazione più facile a farsi che a dirsi. Anche per questo, la versione Limousine può incontrare i favori, non solo da chi la pensa come tender, ma anche da chi ama navigare in compagnia con tanta gente a bordo.
Sottocoperta l’allestimento è rimasto lo stesso delle versioni precedenti. Quello che si apprezza di più, a mio parere, è la tanta “aria” sopra la testa nella cuccetta di prua e la luce naturale che filtra sia dal portellone trasparente di accesso, sia dal passauomo che si trova sulla tuga. È una quantità di luce naturale abbastanza anomala per un battello pneumatico. Di solito, su gommoni cabinati di queste dimensioni, è possibile che ci siano solo piccoli oblò e spesso non si trovano nella zona di prua. La conseguenza è che la cuccetta rimane tutta al buio. Non è così per la versione Limousine dello Strider 11. Attenzione, però, che se a una Limousine attaccate due motori da Formula 1, dovete essere capaci di gestirli.
Engine data
I Mercury 450R sono nuovissimi e sovralimentati con otto cilindri a V. Sviluppano tantissima potenza, con un peso decisamente contenuto. E per quello che abbiamo potuto constatare, anche con dei consumi piuttosto bassi. Per navigare a 40 nodi su mare formato, abbiamo consumato circa 75 litri/ora per motore.
SACS SRL
Via Don Locatelli, 49
I-20877 Roncello (MB)
T. +39 039 6885489
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www.sacsmarine.it
PROGETTO: Sacs e Christian Grande Design Works
SCAFO: Lunghezza fuori tutto 11,22m • Lunghezza di omologazione 9,98m • Larghezza massima 3,73m • Pescaggio 0,7m • Diametro tubolari 0,69m • 6 compartimenti • Serbatoio carburante 530 l • Serbatoio acqua 130 l • Dislocamento a secco 3.500 kg (senza motore) • Potenza massima applicabile 672 kW
MOTORI: 2xMercury 450R • Potenza 450 cv • 8 cilindri a V • Cilindrata 4,6 l • Rapporto di riduzione 1,60:1 • Regime di rotazione massima 5800-6400 giri/min • Peso 313 kg
OMOLOGAZIONE CE CAT B per 14 persone
(Sacs Strider 11 Limousine, top marks with a cherry on top… – Barchemagazine.com –
Aprile 2020)