Rio Inagua S, questione di feeling

Una carena stabile, sicura, ma anche divertente. Il primo gommone di Rio Yachts ha tutte le caratteristiche per un amore al primo colpo di manetta

by Niccolò Volpati  – photo by Andrea Muscatello

«Lavoravo alla Rio già vent’anni fa e con Piergiorgio ci conosciamo bene. L’idea di fare un gommone è sua», racconta Omar Bignotti. Il primo maxi rib dopo oltre sessant’anni di imbarcazioni in vetroresina è frutto di una triplice alleanza: oltre a Bignotti che ha il know how sui battelli, c’è Piergiorgio Scarani di Rio Yachts che ha curato il progetto. E i numeri sembrano avergli dato ragione. I primi quattro modelli sono stati venduti praticamente sulla carta. «Mi ha fatto molto piacere vedere che i primi interessati a Inagua, sono armatori Rio che si fidano del cantiere», afferma Piergiorgio Scarani. Il programma è ambizioso, prevede la realizzazione di una quindicina di modelli il primo anno per poi crescere di taglia e sviluppare anche una gamma di cabinati che si chiamerà Exuma. Ma andiamo con ordine. Quello che abbiamo testato a Genova è Inagua S, dove “S” è sinonimo di Small, facile intuire che i prossimi potrebbero essere Medium, Large e magari perfino Extra Large

IL CANTIERE HA IN PROGRAMMA ALTRI MODELLI DI RIB PIÙ GRANDI. DOPO INAGUA S SARÀ LA VOLTA DELLE TAGLIE MEDIUM E LARGE.

La lunghezza fuori tutto da gonfio di questo primo esemplare arriva a quasi undici metri, ma è omologato natante perché rimane sotto i dieci. Fuori dalla diga foranea di Genova il mare è piuttosto impegnativo. All’onda lunga provocata dallo scirocco dei giorni precedenti, si è aggiunta quella più corta e ripida provocata da ponente che soffia a 15 nodi.Insomma, un’onda incrociata abbastanza fastidiosa. L’accelerazione mi incolla al seggiolino del pilota. In soli tre secondi la carena è fuori dall’acqua. Del resto la potenza è tanta: con due 300 cv Mercury Verado versione V8 che rappresentano la massima potenza installabile sullo specchio di poppa. Aumentando la velocità, Inagua S continua a comportarsi bene. Non soffre, è facile da condurre, vira stretto e prontamente. Decido di dare ancora gas, cercando una rotta che mi consenta di farlo nonostante il metro d’onda. Sono a trenta nodi, il consumo è molto contenuto. Circa 85 litri/ora totali che significa meno di 3 litri per miglio, ma la sensazione più che positiva è il comportamento della carena. Si naviga senza problemi, non ci si deve concentrare. Non serve fare attenzione a come si prendono le onde. E il mare è piuttosto formato.

La coperta è molto asciutta ed essenziale, nel senso buono del termine. C’è tutto ciò che serve per il comfort in navigazione e in rada, senza compromettere il design del battello.

Un metro di onda incrociata potrebbe mettere in difficoltà un maxi rib di 50 piedi, ben più grande quindi di Inagua S. Provo allora ad accelerare. Il cantiere dichiara una massima di 49 nodi, vediamo fin dove mi posso spingere. A 35 o a 40 nodi le cose non cambiano molto. Si deve solo fare un po’ di attenzione per evitare di prendere colpi. Per farlo è sufficiente regolare il gas. Quando l’onda è troppo alta e la velocità troppo elevata, con un minimo di accortezza, si decelera quel tanto che basta per non soffrire. Alla massima ho scelto di non arrivare. Mi sono accontentato di 5500 giri e quasi 43 nodi di velocità, ma probabilmente con un mare un po’ più piatto sarei potuto arrivare ai 49 nodi promessi da Rio Yachts.

Confortevole, morbida e sicura in navigazione. La carena ha tutte le caratteristiche che deve avere, senza perdere l’adrenalina che ci si aspetta da un maxi rib.

Ho provato in diversi modi a mettere in crisi la carena. Ho navigato come non si dovrebbe fare, in particolare con mare formato, ma Inagua ha risposto sempre bene. Niente crisi. Confortevole e sicura. Niente da eccepire, soprattutto considerando che si tratta del primo battello del cantiere. Altra nota positiva riguarda l’assenza di spruzzi in coperta. Francamente mi aspettavo secchiate d’acqua sia per le condizioni di mare e vento, sia perché il parabrezza è molto sportivo e cioè è quasi inesistente. E invece niente, né in plancia, né in pozzetto, nemmeno quando viravo stretto sulla cresta dell’onda ed esponevo il fianco alla raffica di vento, cioè tutto quello che non si dovrebbe fare se si vuole rimanere asciutti.

In plancia la visibilità è sempre ottimale e lo è anche l’ergonomia. Manette, joystick, pulsantiera dell’elica di manovra, tutto è a portata di mano. Sia quando timono in piedi, sia quando scelgo di abbassare il seggiolino per sedermi. Il top è in tela e poggia su una struttura più che robusta. Soprattutto perché la tela non è pesante come la vetroresina. La visibilità è ottimale perché l’assetto del battello è sempre corretto, ma anche per il layout della coperta a prua che non è appesantito da un musone in vetroresina ingombrante. C’è spazio per le bitte, per il piano di appoggio, utile quando si deve sbarcare da prua in banchina, ma l’ancora esce dall’occhio di cubià. In questo modo, la prua di Inagua è pulita, con una forma rettangolare che mi ha ricordato i vecchi Corsair Manta, i primi gommoni con prua quadrata che fecero la loro comparsa ai tempi in cui imperversavano solo prue appuntite stile Zodiac.

Sotto la postazione di guida c’è anche un ampio e comodo bagno ben attrezzato.

Per quanto riguarda il layout della zona di poppa, mi sembra che funzioni bene il camminamento e l’ingresso in pozzetto. L’accesso avviene attraverso due passavanti laterali che affiancano il prendisole e poi s’incontra il divanetto a U e bisogna scavalcarlo. Niente di difficile anche perché lo schienale è abbastanza basso. Inoltre, il divanetto a U che occupa tutto il baglio è più grande e accoglie più passeggeri. Mi ha convinto meno, invece, la dimensione del prendisole. Se ci si sdraia in verticale, le gambe rimangono a penzoloni sulla plancetta perché non è abbastanza lungo. Se ci si sdraia in orizzontale, i posti si riducono da tre a due, ma il problema è che il prendisole non è in bolla perché segue la linea dell’imbarcazione che è un po’ bombata. La conseguenza è che non è molto pratico sdraiarsi in orizzontale. Nonostante le condizioni del mare lasciassero presagire una navigazione impegnativa, se non addirittura fastidiosa, concluso il test non avevo voglia di tornare in banchina. E cosa c’è di meglio di un’imbarcazione che ti fa venire voglia di navigare?

EXUMA, È LA GAMMA DI RIB CABINATI, LA CUI PRODUZIONE È GIÀ
IN PROGRAMMA PER LE PROSSIME STAGIONI.

Engine data
La coppia di 300 cv è la massima prevista e spinge Inagua S fino a 49 nodi. Penso che anche una potenza minore sia più che sufficiente, a meno che non apparteniate al Club dei 50 nodi.

RIO YACHTS
Via Passerera, 6/D
I-24060 Chiuduno (BG)
T. +39 035 927301
www.rioyachtsmaxirib.com

PROGETTO
Rio Yachts

SCAFO
Lunghezza f.t. 10,90m • Larghezza 3,70m • Pescaggio 0,86m • Dislocamento a vuoto 3.700 kg • Numero scomparti 6 • Diametro tubolari 0,68 m • Serbatoio carburante 620 l • Serbatoio acqua 95 l • Potenza massima installabile 2×300 cv

MOTORE
2xMercury Verado 300 • Potenza 224 kW (300 cv) • 8 cilindri a V • Cilindrata 4,6 l • Alesaggio per corsa 92mm x 86mm • Regime di rotazione massimo 6000 giri/min • Peso 272 kg

CERTIFICAZIONE CE
CAT B

PREZZO
A partire da 230.000€ + IVA (Gennaio 2023)

(Rio Inagua S, questione di feeling – Barchemagazine.com – Gennaio 2023)