Pacco batteria modulare, display sulla barra o in plancia e 10 kW di potenza. Propel S1 è un fuoribordo elettrico che si candida come alternativa a quelli tradizionali
by Niccolò Volpati
A Nazaré, in Portogallo, ci sono le onde più alte del mondo. È il paradiso dei surfisti. Uno di loro, mi ha raccontato che quando sei sulla cresta di un’onda di 20 metri non puoi fare altro che cercare di cavalcarla. Guardarti indietro è inutile, perché indietro non si torna. Qualcosa di simile sta succedendo nel mondo dei motori elettrici per la nautica da diporto. Indietro non si torna, è quello che mi ha detto anche Sam Petters, responsabile comunicazione di Propel, una start up con sede ad Amsterdam che fa parte del gruppo inglese Saietta. Da più di un anno lavorano a un nuovo fuoribordo elettrico e lo fanno partendo dal modello AFT140i da 10 kW sviluppato da Saietta Group.

La produzione di S1 è iniziata a novembre dello scorso anno. S1 è il primo fuoribordo elettrico con una potenza di 10 kW che equivalgono a 20 cavalli.
Propel è composta da un team di almeno 15 persone tra designer e ingegneri. Sono partiti con il modello D1, un entrobordo da 10 kW che ha dato ottimi risultati in termini di affidabilità e autonomia. E allora perché non provare a fare un fuoribordo? Mentre visito la loro sede olandese, Sander van Dijk, amministratore delegato di Propel, mi snocciola dei numeri sui quali vale la pena riflettere. Il mercato europeo dei fuoribordo vende 200.000 esemplari all’anno e vale circa 900 milioni di dollari.

Tutto vero, ma gli chiedo cosa può far pensare che i diportisti europei abbandoneranno i motori a benzina per passare all’elettrico. «È una transizione destinata ad accelerare in modo significativo nei prossimi anni, perché molte città europee stanno introducendo nuove leggi sulle emissioni nelle acque interne. Ad Amsterdam, per esempio, tutte le navi, grandi o piccole, entro il 2025 dovranno essere elettriche. In Europa, si stima che entro il 2030 il 74% dei nuovi fuoribordo venduti saranno elettrici», mi spiega. Insomma, indietro non si torna, anche perché è la legge che lo impone.
Che cos’ha di diverso Propel S1 rispetto ad altri fuoribordo elettrici? La prima caratteristica riguarda il design. È stato molto curato, frutto di lunghi studi e discussioni interne all’azienda. A me ricorda quello dei primissimi motori fuoribordo, quasi un ritorno ai tempi di Ole Evinrude. Mi spiegano però che non si tratta solo di estetica. La forma è stata studiata per semplificare la manutenzione e per evitare che le componenti più preziose rimangano al di sotto della linea di galleggiamento. S1 concentra motore, riduttore e tutta l’elettronica nella calandra. Così facendo, il piede è più piccolo e più idrodinamico. La tecnologia del motore è molto avanzata. Ha un doppio albero rotante con magneti permanenti, lavora a 48V e ha una potenza di 10 kW che corrispondono, più o meno, a 20 cavalli.

Il raffreddamento è ad acqua, la lunghezza dell’albero è di 38 centimetri e l’elica è in acciaio inossidabile a quattro pale. Inoltre, Propel sta studiando altre eliche espressamente progettate per barche da lavoro e per i gommoni. La quattro pale fornisce la performance migliore a 1440 giri/minuto. E la riduzione all’elica è minima dato che l’efficienza è del 62,1% rispetto alla coppia generata dal motore. Il peso è importante, arriva, infatti, a 46,8 kg. Non si tratta di un fuoribordo da movimentare. Non è stato studiato per il tender di una barca a vela, ma per qualsiasi imbarcazione a motore che ha bisogno di una potenza di circa 20 cavalli. Ideale nei canali olandesi, ma anche per laghi o fiumi. Grazie all’autonomia elevata e all’assenza di carburante è un giusto strumento per i natanti a noleggio poiché rende l’utilizzo più facile, anche per chi non è molto esperto di navigazione.

Il pacco batteria B1 è modulare in modo da poterlo facilmente implementare per allungare l’autonomia.

La scheda
Potenza 10 kW • Voltaggio 48V • Rotazione 1440 giri/min • Coppia 105 Nm • Peso 46,8 kg • Raffreddamento ad acqua • Display digitale da 5’’ • Elica 4 pale in acciaio
Propel ha in programma di espandersi già quest’anno. Oltre all’attuale versione da 10 kW, si aggiungerà un entry level da 7 e un motore, più potente, da 13 kW. Anche le batterie, ovviamente, sono il risultato di attenti studi. È modulare, da 48V e 1,7 kWh. Sono disponibili in un sistema definito “a valigia” in pila da quattro, sei o otto batterie. Assomigliano agli hard disk esterni di un computer con grandi capacità di memoria. Non sono state studiate per essere asportate e ricaricate in una comune presa di corrente, ma progettate per essere facilmente tolte e sostituite, sia per la manutenzione, sia per un’eventuale sostituzione con batterie più efficienti in futuro.


Il motore non è nel gambo, ma nella calandra e quindi non rimane sotto la linea di galleggiamento. In questo modo è più protetto e destinato a durare a lungo. Entro la fine del 2023 arriveranno anche i modelli da 7 e da 13 kW. D1 è la versione entrobordo di S1.
La comunicazione di S1 avviene in CANbus e tutte le informazioni che servono come autonomia, potenza e consumi, si possono visualizzare sul display. Nella versione del fuoribordo con timone a barra, lo schermo si trova su di essa, altrimenti esiste la possibilità di un display dedicato da 5 pollici da installare in plancia, per la versione con la manetta in consolle. Alla prova dei fatti, lungo i canali alla periferia di Amsterdam, la sensazione è stata molto positiva. Trattandosi di un motore elettrico, aveva ovviamente tanta coppia e quindi l’accelerazione era notevole. L’ho provato sia su un natante open, sia su una pilotina e la potenza era sempre sufficiente per planare.

Quello che ho notato osservando il display è che la massima potenza, e quindi anche il consumo di batterie, era necessaria davvero solo per pochi istanti. Una volta che lo scafo era fuori dall’acqua, per mantenere la planata si consumava meno del 50% della potenza. Il vantaggio era evidente lungo un canale con l’acqua piatta. Più difficile immaginarsi una conduzione parsimoniosa delle batterie in mare, quando si deve continuamente accelerare e decelerare per affrontare le onde. Se si riesce però a mantenere un’andatura costante, l’autonomia è molto elevata, sufficiente per un utilizzo giornaliero. Questo aspetto, dimostra che Propel S1 è effettivamente un’alternativa a un motore fuoribordo tradizionale, almeno per le acque interne.
(Propel S1 – Avanti tutta! – Barchemagazine.com – Aprile 2023)