Princess V40, chi ben comincia…

È il più piccolo della gamma senza fly del cantiere inglese. Pensato per navigare senza problemi, ma con ottime prestazioni sia in velocità, sia per i consumi contenuti

by Niccolò Volpati – photo by Quin Bisset

La gamma V Class di Princess, quella senza fly, iniziava dal 55’. Mancava una taglia più piccola che assolvesse alla funzione di entry level, così è nato il progetto V40. L’artefice della carena è sempre lo Studio Olesinski che può vantare la primogenitura dell’architettura navale di molti motor yacht sportivi, i primi disegnati già molti anni fa. Insomma, allo Studio Olesinski non manca certo l’esperienza. E nemmeno manca a Princess, che cura i layout e gli allestimenti di coperta e interni. Anche allo studio tecnico del cantiere non manca certo l’esperienza, arricchita non solo dai tanti modelli realizzati, ma anche da una rete di dealer radicata e diffusa in tutto il mondo, capace di fornire molti feedback. Un dealer moderno deve essere in grado di fornire assistenza pre e post vendita come fa Marine Group di Sanremo. Di conseguenza, quando si conosce il prodotto e anche la clientela, c’è poco di improvvisato. E al timone la sensazione corrisponde alle aspettative.

Finestrature laterali sulle fiancate, oblò e portellone trasparente per scendere sottocoperta garantiscono un’ottima luce naturale anche nel lower deck. 

OTTIMA ORGANIZZAZIONE DELLA COPERTA. IL LAYOUT PERMETTE
DI AVERE MOLTE SEDUTE, AREA LIVING E PRENDISOLE,
SENZA DIFFICOLTÀ PER MUOVERSI A BORDO.

Il mare davanti a Sanremo è calmo, inizio allora con una serie di virate per apprezzare la manovrabilità. I propulsori sono due Volvo da 380 cavalli con i piedi poppieri e consentono di virare stretto anche a 30 nodi di velocità senza problemi. Per testare la V di prua, l’unica soluzione è quella di attraversare la scia che mi produco da solo. Non si tratta ovviamente di una grande onda, ma il passaggio è senza sussulti e la sensazione è che sarebbe lo stesso anche con un mare più formato.

Una delle caratteristiche che si apprezzano di più è la regolarità nell’erogazione del gas. È sempre molto progressiva, senza strappi, ma anche pronta, ed è perciò molto facile trovare l’andatura desiderata. È una caratteristica assai importante quando si deve navigare con mare formato. L’assetto, anche grazie al trim automatico di Volvo è soddisfacente. La barca non è seduta sulla poppa e nemmeno ha la prua troppo bassa. E anche la visibilità dalla postazione di guida è sempre ottimale. L’assetto laterale, invece, mi è parso leggermente più critico, ma ci sono i flap per correggerlo.

A 25 NODI SI CONSUMA MENO DI 100 LITRI/ORA TOTALI, MENTRE
A 20 NODI NE BASTANO CIRCA 80.

La postazione di comando è particolare, nel senso che è perfetta per una conduzione da seduti, ma non ha spazio per farlo rimanendo in piedi. Dal seggiolino del pilota comunque la visibilità, l’ergonomia e la distanza della seduta dal volante sono perfette. Non si sente la necessità di alzarsi in piedi, nemmeno quando si manovra per entrare in porto. Inoltre, la presenza del joystick, semplifica la vita e le manovre senza far venire voglia di scattare in piedi per controllare se l’ormeggio stia andando per il verso giusto. Per quanto riguarda le prestazioni, i risultati sono positivi su più fronti. Tre sono gli aspetti degni di nota: la velocità massima, l’ampio range di crociera e i bassi consumi.

Con la manetta del gas tutta abbassata il Gps ha registrato 35 nodi, un’andatura più che sufficiente, anche per chi ama navigare a velocità sostenuta. Per planare senza incertezze sono stati sufficienti poco più di tredici nodi e quindi il range di ogni possibile velocità di crociera è decisamente ampio: da 13 a 35 nodi significa che ce ne sono ben 22 da scegliere. Infine, i consumi contenuti. Con uno scafo di dodici metri e nove tonnellate di peso, si naviga tra i quattro e i cinque litri per miglio.

Il consumo istantaneo per la crociera varia da 68 a 156 litri/ora per entrambi i motori. Il regime perfetto è, a mio parere, intorno ai 25 nodi di velocità dove si ha un consumo di soli 100 litri/ora e circa 4 litri per miglio. È un valore simile a quello di un maxi rib della stessa dimensione, ma Princess V40 è uno yacht ben più pesante e con un’abitabilità interna che un gommone non è in grado di offrire.

Due cabine e un bagno grande. Ogni ambiente ha il suo spazio e una dimensione adeguata per garantire comfort anche se si resta a bordo a lungo. 

Sottocoperta la cabina armatoriale si trova a prua con accesso diretto all’unico bagno che ha però un box doccia separato. La cabina ospiti si trova a poppa, sotto il piano di calpestio del pozzetto. L’abitabilità è buona e le due cuccette singole sono state collocate orizzontalmente così da minimizzare la sensazione del ridotto spazio in altezza. Il lower deck non è solo un’area notte perché qui si trova anche la cucina, un divanetto a U e un tavolo da pranzo. I volumi, incluso quello a disposizione della cucina, sono confortevoli e il layout è stato progettato per ottimizzare gli spazi. C’è tutto, con dimensioni più che sufficienti. E questo, è bene ricordarlo, nonostante si sia a bordo di un 40 piedi. La luce naturale non manca, anche perché agli oblò e alle finestrature laterali, si aggiunge il portello di accesso sottocoperta che è in plexiglass trasparente.

Molto maneggevole e reattiva, non dà mai la sensazione che sia difficile da condurre. Ottima la carena che garantisce velocità e bassi consumi.

In coperta, il layout è tradizionale, ma sempre molto efficace: a prua c’è il prendisole, a centro barca la consolle di guida con i seggiolini per pilota e copilota e, a sinistra, un divanetto chaise longue. In pozzetto, sulla fiancata di dritta è stato collocato il mobile bar, mentre a sinistra si trova il divanetto a U con al centro il tavolo da pranzo. L’unico optional concesso è quello dello schienale ribaltabile che permette di ottenere un secondo prendisole a poppa. La versione standard, invece, non dà questa possibilità. In definitiva, l’impressione che si ricava da Princess V40 è quella di uno yacht ideale per chi vuole iniziare a navigare anche se non è troppo esperto, e per chi cerca una barca dalle dimensioni non eccessive, facile da condurre e da gestire.

Engine room
I motori sono sempre Volvo e la trasmissione con piedi poppieri, ma si può scegliere tra una coppia da 330 cavalli e una da 380.

PRINCESS YACHTS INTERNATIONAL
Newport Street, Plymouth
Devon, United Kingdom PL1 3QG
www.princessyachts.com

DEALER PER L’ITALIA
Marine Group
Portosole Sanremo (IM)
T. +39 0184 990770
[email protected]
www.princessitalia.it

PROGETTO
Studio Olesinski e Princess Yacht Studio

SCAFO
Lunghezza f.t. 12,98m • Lunghezza f.t. escluso il pulpito 12,65m • Larghezza massima 3,81m • Pescaggio 1,02m • Dislocamento 9.100 kg • Serbatoi carburante 730 l • Serbatoi acqua 322 l

MOTORI
2xVolvo D6-380 • Potenza 280 kW (380 cv) • Cilindrata 5,5 l • Regime di rotazione 3500 giri/minuto • Peso a secco 760 kg

CERTIFICAZIONE CE
CAT B

PREZZO
455.000 GBP + IVA  (prezzo base) (Settembre 2022)

(Princess V40, chi ben comincia… – Barchemagazine.com – Settembre 2022)