PIRELLI 50, Cinquanta per cinquanta

Cinquanta piedi che navigano a 50 nodi di velocità massima grazie a una coppia di Verado V12 Mercury da 600 cavalli ciascuno. È l’ammiraglia della gamma Walkarounds di Pirelli

by Niccolò Volpati

Non c’è due senza tre. E, in effetti, PIRELLI 50 arriva dopo il 42 e il 35. In soli due anni TecnoRib ha completato la sua gamma Walkarounds da 10 a 15 metri di lunghezza. Alcune caratteristiche, a mio parere, rispecchiano i modelli precedenti, altre, invece, rappresentano una novità. Partiamo dalle conferme. La prima, molto importante, è quella dello studio Mannerfelt Design Team che ha progettato la carena.

Fuori dal Marina Genova Aeroporto l’onda è di poco meno di un metro di altezza e il vento soffia a 12 nodi. Un 50 piedi non dovrebbe soffrire troppo, ma un 50 piedi, che promette di sfrecciare a 50 nodi, è possibile che qualche incertezza possa averla. Invece, grazie alla sua carena, lo scafo garantisce la comfort zone a cui Pirelli ci ha abituato.

Facile da manovrare, riesce a stringere la virata senza perdere potenza, né tantomeno controllo, e non soffre nemmeno l’onda. E tutto questo non a 20 nodi, ma a 50. Siamo infatti riusciti a sfiorare la massima velocità dichiarata, visto che il Gps segnalava 49,2 nodi. Merito anche dei due fuoribordo Mercury Verado V12 da 600 cavalli ciascuno e dei tanti accessori che si possono avere in plancia.

L’autotrim garantisce sempre un assetto perfetto, senza doversi preoccupare dell’inclinazione del gambo, e, per quanto riguarda la virata, la tecnologia di questi propulsori si avvale di due elementi strutturali fondamentali. Il primo è che il gambo del motore ruota, ma la testa è fissa. Questo permette di installare i propulsori a pochissimi centimetri uno dall’altro occupando meno spazio sullo specchio di poppa e anche di avere un’inclinazione autonoma di un piede rispetto all’altro. Per farla semplice, se in virata il gambo del motore che si trova più esterno ha un’inclinazione maggiore rispetto a quello interno, la virata risulta più stretta e facile. È come il servosterzo nelle auto. Il secondo elemento è dato dalla timoneria elettronica integrata nel motore che rende semplice e fluida qualsiasi correzione di rotta. 

DUE CABINE E UN BAGNO CONFORTEVOLE CONSENTONO DI UTILIZZARE
IL PIRELLI 50 COME UN’IMBARCAZIONE PER CROCIERE A MEDIO RAGGIO.

In sintesi, l’accoppiata M+M, cioè Mannerfelt e Mercury permette di avere un battello stabile, sicuro, facile da condurre, anche quando le prestazioni sfiorano i 50 nodi di velocità. La coperta è sempre rimasta asciutta, nonostante ci fosse un vento abbastanza teso. Merito della parte pneumatica che accentua il lavoro del bottazzo. È quasi un elemento aggiuntivo dato che praticamente non poggia sulla superficie dell’acqua. In pratica è come se i tubolari fossero un grande bottazzo, logico, quindi, che sia difficile che degli spruzzi arrivino in pozzetto, anche quando si vira stretto con mare formato.

Le altre caratteristiche che, a mio parere, rappresentano una conferma della gamma Walkarounds si trovano in coperta. L’hard top è in continuità con il parabrezza in modo da garantire un’elevata protezione. Quando si naviga a cinquanta nodi, per rendersene conto, è meglio guardare il Sog del Gps. La visibilità è comunque buona perché il vetro è in un unico pezzo e i montanti che lo circondano sono ridotti ai minimi termini proprio per evitare angoli ciechi. Il piano di calpestio è facile da percorrere da prua a poppa. Il tientibene si trova all’interno delle fiancate, in questo modo non altera il design del battello, ma è comunque sempre a portata di mano. L’estrema prua prevede un’ancora che esce dall’occhio di cubìa con il portello del pozzo catena ricoperto dalla mescola della gomma dei pneumatici. Ormai quasi un marchio di fabbrica dei battelli Pirelli.

Alla velocità massima si sfiorano i 50 nodi con consumi assai contenuti: poco meno di 200 litri/ora per motore.

Ciò che è leggermente diverso si trova a poppa. I propulsori, infatti, sono due fuoribordo, ma nonostante questo, la plancetta non è scomparsa. Merito del fatto che i due Verado V12 hanno calandre fisse e solo il gambo immerso nell’acqua ruota per dare direzionalità al gommone. La poca vicinanza tra i due propulsori, quindi, non sacrifica l’area di poppa. La spiaggetta bagno c’è, ed è sufficiente sia per muoversi intorno ai motori, sia per essere utilizzata per l’accesso al mare. In sostanza, i V12 di Mercury rappresentano una sorta di mediazione tra fuoribordo ed entrofuoribordo o pod azimutale. Si tratta di una mediazione dove si ottiene solo il meglio e cioè un propulsore che spinge molto, facile da gestire per la manutenzione perché non serve sbarcarlo, ma anche tanto spazio sulla piattaforma di poppa.

L’altra caratteristica che, almeno in parte, distingue il 50 dal 35 e dal 42, si nota soprattutto sottocoperta. Il battello è più grande e quindi dispone anche di volumi maggiori. Insomma, PIRELLI 50 è un vero cruiser racer, veloce, sportivo, ma anche confortevole per la crociera, grazie alle due cabine e al bagno. L’elemento pneumatico appare quasi più come una sorta di family feeling, più che come una caratteristica strutturale. I tubolari ci sono, ma non sono essenziali. È un motoscafo vestito da rib. Anche il livello e la qualità delle finiture, sia in coperta, sia sotto, lo qualificano come un prodotto di lusso. E, infine, c’è l’integrazione con gli strumenti Simrad. E anche questa è una novità, nel senso che rappresenta il massimo di integrazione possibile. Il gruppo Navico, di cui Simrad fa parte, è stato acquisito da Brunswick, cioè da Mercury. Ecco quindi che su questo battello propulsori, strumenti elettronici, joystick, skyhook, trim assistance e perfino tutto l’entertainment sono a portata di mano in plancia. Non spaventatevi per gli inglesismi, in realtà significa solo che tutto quello che vi viene in mente di fare mentre siete a bordo, è facile e intuitivo, così come lo è la navigazione. Basta accendere e affondare la manetta.

Sacs Tecnorib
Quella di SACS e TecnoRib non è una fusione, ma un’integrazione. Uno più uno fa sempre uno, nel senso che non c’è un’azienda che ha assorbito l’altra, ma c’è un’unica azienda. «L’idea è di continuare a fare quello che stavamo già facendo, facendolo meglio. Abbiamo unito i team specializzando le funzioni e abbiamo riempito le caselle che prima facevamo fatica a riempire. È una sorta di razionalizzazione», afferma Gianni De Bonis di TecnoRib. Una di queste caselle è riuscire ad essere competitivi su mercati importanti come quello americano. Oggi non basta vendere, serve soprattutto un efficiente servizio post vendita. Ecco che unire le forze diventa indispensabile per riuscire a garantirlo. Gli investimenti per approdare Oltreoceano sono importanti e la sinergia tra le due aziende permette di avere le risorse adeguate per realizzarli.

Engine data
I Verado V12 da 600 cv sono l’accoppiata perfetta perché sono in grado di offrire ottime prestazioni anche ai medi regimi.

SACS TECNORIB SPA
Via Resegone, 18
I-20027 Rescaldina (MI)
T. +39 02 72080357
www.tecnorib.it

PROGETTO
Mannerfelt Design Team

SCAFO
Lunghezza f.t. 15,20m • Larghezza massima 4,70m • Diametro tubolari 0,60m • 6 compartimenti • Dislocamento 12,5 t • Serbatoio carburante 1.600 l • Serbatoio acqua 400 l

MOTORI
2xMercury V12 Verado 600 • Potenza 441 kW (600 cv) • Cilindrata 7,6 l • 12 cilindri a V • Rapporto di riduzione 2,50:1 • Regime di rotazione massimo 5600-6400 giri/min • Peso con elica 572 kg

CERTIFICAZIONE CE
CAT B

PREZZO
915.000 €, Iva esclusa (Agosto 2022)

(PIRELLI 50, Cinquanta per cinquanta – Barchemagazine.com – Agosto 2022)