Pino Cuttaia, Scent of life

Pino Cuttaia, chef con due stelle Michelin, è uomo che ha saputo far proprie varie vicissitudini ed esperienze trasformandole in progetti e sogni

by Sophia Negri

Difficile andare o immaginare oltre”, lo chef bistellato Pino Cuttaia pronuncia queste parole quando vuole spiegare dove è posizionata Licata, aggiungendo che è 30 km più a sud di Canicattì, sito che il nord ama citare come rappresentativo di un luogo sperduto e lontano. Da Licata la sua storia ha inizio e a Licata lo si ritrova oggi. Mentre in quanto a “immaginare oltre” Pino ha saputo farlo molto bene. Così bene da aver potuto coronare il suo primo sogno, ovvero aprire un ristorante, La Madia, rientrando a Licata, sua città natale. Una terra battuta dai venti africani e modellata dalle culture di popoli diversi.

Il ristorante La Madia, a Licata, è come un mondo fatto di suggestioni e memoria. Qui sedersi al tavolo è come avvicinarsi al bancone di un artigiano. Come un artigiano lo chef è portatore di storie, tradizioni e sapere.

Pino Cuttaia, 54 anni, tre figli, ha aperto La Madia a Licata insieme alla moglie Loredana nel 2000. Qui ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2006 e la seconda nel 2009. Ha vissuto a Torino, dove ha studiato e lavorato in fabbrica. In quegli anni si diletta in cucina, poi l’hobby diventa lavoro: dopo lunghi soggiorni nelle cucine di noti ristoranti tra cui Il Sorriso a Soriso, Novara, e Il Patio a Pollone, Biella, Pino Cuttaia torna in Sicilia.

La precisione nel lavoro, il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della sua infanzia gli consentono di reinventare e di cucinare ricordando momenti passati: stagioni e simboli della storia gastronomica della sua gente. “La cucina della memoria” che riscuoterà successi unanimi di critica e di pubblico. 

OGNI PIATTO È UNA NARRAZIONE, OGNI GESTO DELLO CHEF PINO CUTTAIA HA ORIGINE IN UN RICORDO D’INFANZIA DI VITA SICILIANA.

«Quel che voglio far scattare in chi si avvicina alla mia cucina sono i ricordi, che possono essere quelli comuni a qualsiasi infanzia, o comunità, o luogo, o anche totalmente personali legati a esperienze specifiche della propria vita. I miei ricordi sono legati alla Sicilia e le mie ricette sono radicate in questa terra, dunque voglio far vivere a chi assaggia i miei piatti un pezzo di storia siciliana. Ciò non esclude che un mio piatto possa anche risvegliare in chi lo assaggia ricordi prettamente personali».

Come un artigiano, lo chef è portatore di storie, tradizioni e sapere. Ogni piatto è una narrazione. E il racconto permea anche la scelta degli ingredienti, portatori anch’essi di storie e di forti legami con il mare Mediterraneo e con la terra che questo mare alimenta.

La cucina di Pino Cuttaia è autentica, semplice e diretta, capace di parlare al cuore di chi la gusta. Le materie prime, di ottima qualità, sono tutte rigorosamente siciliane.

Pino Cuttaia, che ha recentemente ottenuto anche l’assegnazione dei Cinque Cappelli della Guida I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021 al suo ristorante di Licata, ribadisce: «Il cuoco è portatore di conoscenza e memoria e la nostra cucina è accoglienza e momento di condivisione tra più persone di ogni dove. Cuochi e cucine possono dunque unire popoli, comunità ed esperienze nello sforzo comune di gestire in modo sostenibile il nostro mare e possono essere motore della condivisione di problematiche e soluzioni comuni alla filiera agroalimentare mediterranea».

(Pino Cuttaia, Scent of life – Barchemagazine.com – Maggio 2022)