Pierangelo Andreani, l’isola che non c’era

Un progetto libero. Pierangelo Andreani, maestro nella realizzazione di barche di grande serie, si è immaginato un catamarano di 50 metri. È tutto fuorché un semplice concept futuristico. È una barca vera pensata per armatori che amano l’odore del mare

by Luca Sordelli – pictures by Matteo Zugnoni

LUI È L’UOMO DEI GRANDI NUMERI. Da più di quindici anni disegna barche per Bénéteau e Fountaine Pajot, prima lo ha fatto per Cranchi e Colombo. Tutti marchi importanti e storicamente specializzati in scafi di taglia media e piccola, da sfornare a decine, se non centinaia di unità nel corso di una stagione. Pierangelo Andreani è uno dei nomi nobili dello yacht design contemporaneo e ha una lunga esperienza anche nel mondo del trasporto a 360°, ha disegnato automobili, scooter e bici elettriche. Tutto all’insegna della grande produzione di serie.

Gli spazi esterni offrono, sia a poppa sia a prua, una coinvolgente vicinanza con il mare, il ponte principale a poppa ha un grande spazio all’aperto con bar e zone solarium.

Pierangelo, ora propone un Maxi Cat di 50 metri di lunghezza e 20 di larghezza. Cosa è successo? Sono arrivati il Covid e il lockdown, mi racconta sorridendo. Finito di mettere a posto l’archivio, di riordinare, pulire, avanzava ancora molto tempo. Allora, anche su consiglio del direttore Michienzi ho deciso di dedicarmi a qualcosa di diverso da quello che avevo sempre fatto. Mi sono detto: faccio una cosa grande e dimostro agli altri che non vivo dentro a una gabbia.

In che senso? 
La barca seriale implica un avvicinamento al progetto molto centrato al contenimento dei costi. È così per tutti, per tutti i cantieri, e non solo nella nautica. Si cerca sempre di riutilizzare stampi ed elementi già esistenti. È un puzzle da ricomporre. È una cosa che a me piace fare, è una maestria anche quella. Richiede esperienza e cultura.

Ma? Avevo voglia, e il tempo, per essere più libero. Mi sono detto: proviamo. Facciamo qualcosa dove anche se la matita mi corre 10 centimetri più in là non succede nulla.

Pierangelo Andreani

La libertà è bella, ma bisogna essere capaci di gestirla. Esatto, tutto è partito da uno schizzo veloce sulla carta, ma l’idea è stata poi elaborata per fissare subito dimensioni e layout di massima. Per mia natura professionale non riesco a vendere solo “emozioni” per far bella figura col cliente, salvo poi dover modificare il progetto perché difficilmente realizzabile. Anche se è libero, un progetto deve essere plausibile. Troppo facile fare concept astronautici.

Come ha fatto a “tornare sulla terra”? Prima di tutto rivolgendomi ad un amico, ad un grande esperto del settore, Amedeo Migali di Micad. Uno che sa tutto di strutture, ingegnerizzazione, impiantistica. Gli ho mostrato i disegni e gli ho chiesto: può funzionare? E lui mi ha risposto che poteva andare più che bene, e mi ha dato importanti consigli prima di tutto riguardo alla scelta sulla propulsione.

Pierangelo Andreani

Il primo layout è rivolto ad un cliente di indole sportiva, con quattro cabine ospiti ed un immenso salone multifunzione. Le cabine ospiti sono due per scafo, a prua c’è quella dell’equipaggio e del personale di servizio, a poppa ci sono i locali tecnici e l’accesso al garage, alla palestra e alle sale motori.

Come lo immagina l’armatore del suo Maxi Cat? Sicuramente una persona dall’indole sportiva, qualcuno che vuole sentire l’odore del mare, viverlo. Uno che non si accontenta di guardare le onde da dentro, attraverso un oblò.

Come ha immaginato, in termini di layout, di soddisfare queste esigenze? 
Con a poppa esterni in grado di far accarezzare il mare, di sentirlo sempre vicino. Lo stesso succede anche all’interno, con grandi vetrate a tutta altezza. Nell’insieme, non esiste una vera separazione tra il dentro e il fuori. Quando progetto le barche cerco di immedesimarmi negli armatori, qui la dimensione non deve essere un ostacolo. Non deve allontanare dall’acqua e dal paesaggio.

Pierangelo Andreani

A poppa c’è una zona quasi a contatto dell’acqua che, grazie alla piattaforma centrale regolabile su tre quote, diventa, di volta in volta, alloggiamento per i tender o eliporto, solarium o alaggio per tender e piscina a mare in sicurezza.

Quante versioni ha pensato? Qui nelle immagini vedete quella base, ma ce ne sono poi altre tre da cui partire, per poi dedicarsi alle personalizzazioni che un armatore di questo tipo sicuramente vuole. Ci sono comunque grandi spazi vivibili all’esterno, sia a prua sia a poppa, un grande salone centrale che può essere interpretato come un solo grande open space o suddiviso in più ambienti. Ci può essere un terzo ponte interamente dedicato, in esclusiva, all’armatore. C’è anche lo spazio per un elicottero, non grande, ma ci sta.

50 metri di lunghezza, 20 di larghezza. Non sarà troppo, non è un oggetto ingestibile? Parliamo di una barca per armatori dove i problemi materiali non sono veri problemi. Tutto si risolve.

Pierangelo Andreani

La zona pranzo può essere aperta o chiusa verso l’esterno, in funzione delle condizioni meteo e delle preferenze dell’armatore. La parte centrale è occupata da zone living, bar e cucina.

Per quanto riguarda la costruzione? Può essere realizzato in composito o alluminio con sovrastrutture di carbonio, secondo le esigenze del cantiere.

Chiudiamo con le motorizzazioni. La prima ipotesi era l’idrogeno, con produzione a bordo con elettrolizzatori comandati da pannelli solari. È una tecnologia verde esistente, ma da verificare. Soluzione più semplice e immediata è invece quella che mi ha consigliato Micad: due motori MAN 2000 per scafo, uno dei quali ibrido.

Port Hull
Starboard Hull

Andreani Design ha firmato sia le linee esterne sia l’interior design. Amedeo Migali di Micad ha invece gestito tutta l’architettura navale e l’ingegnerizzazione della nave, che è in grado di navigare a una velocità massima di 27 nodi.

Pierangelo Andreani

Andreani Design
Via C. Alessi, 27
I-23100 Sondrio
T. +39 0342 1902225
[email protected]

Length 54-80m • Beam 20.00m • Air draft 14.42m • Draft 2.60m • Gross tonnage 1,200 GT • Fuel tank 45,000 l • Urea Tank 20,00 l • Water 3,000 l • Black – Gray water 3,000 l • Guests 12 •  Crew 16

POWERTRAIN LAYOUT
For each hull: 2 x MAN V12 -2000 SCR System engines • 2 x Controllable pitch propellers (d-1300mm) 1 x 250kW Electric engine for low-speed propulsion 1 x ZF gearbox with PTI for Hybrid propulsion 1x Genset for service and power

Main advantages: High Power/Weight ratio

High flexibilityVmax Vcruise
Full electric9 knots7 knots
2 diesel18 knots15 knots
4 diesel27 knots24 knots
Range600 NM @ 25 knot4100 NM @ 10 knots

(Pierangelo Andreani, l’isola che non c’era – Barchemagazine.com – Novembre 2020)