Massimiliano Mascia, evoluzione continua

Massimiliano Mascia, chef del San Domenico di Imola, è l’interprete di una cucina del territorio in continua evoluzione, con nuove tecniche al servizio della tradizione

text and pictures by Paolo Picciotto

Il San Domenico è un locale di lunga tradizione sempre attento alle materie prime, alla cura nei dettagli, all’impeccabile accoglienza, il tutto coordinato dallo chef coadiuvato da un’affiatata e capacissima squadra, in cucina e in sala. 

«PIATTI COME L’UOVO IN RAVIOLO SAN DOMENICO CON BURRO
DI MALGA, PARMIGIANO DOLCE
E TARTUFO SONO ICONE CHE CI VENGONO COSTANTEMENTE RICHIESTE E CHE NON HANNO BISOGNO DI MODIFICHE PERCHÉ SONO PERFETTI COSÌ. PRESERVARE QUESTI PIATTI SENZA VARIAZIONI E GARANTIRLI NEL MENU QUOTIDIANO È UNA FORMA
DI RISPETTO
PER IL CLIENTE CHE CONTINUA
A CHIEDERLI». 
MAX MASCIA

Massimiliano Mascia ha viaggiato in Italia e nel mondo per aprire i propri orizzonti, lavorando a fianco di Gianfranco Vissani al Ristorante Vissani e di Alain Ducasse al Plaza Athenée. 

Due stelle Michelin per un ristorante che affonda le sue radici nella grande cucina classica non manca di guardare oltre grazie all’inventiva e creatività dello chef Massimiliano Mascia. Nato oltre 50 anni fa da un’intuizione geniale di Gianluigi Morini, Nino Bergese e Valentino Marcattilii, rimane un locale di tradizione familiare dove Massimiliano, nipote di Valentino, rappresenta la nuova generazione.

Nel menu ci sono altri piatti intoccabili, come la Mattonella di fegato d’oca con purea di mele e gelatina al Porto e pan brioche, il Vitello con salsa al bacon e vodka, la torta Fiorentina fatta con i biscotti di frolla al cacao e la crema al cacao senza uova.

Oggi il San Domenico si presenta con delle cucine completamente rinnovate realizzate con un progetto che coinvolge aziende italiane e maestri ceramisti di Imola. Tra le novità apparirà la chef table per poter gustare la propria cena assistendo in diretta allo spettacolo della brigata di cucina all’opera. L’altra possibilità per chi cerca privacy e tranquillità è di mangiare in una delle cantine più preziose d’Italia.

Tra i piatti di Max, troviamo l’insalata di funghi porcini e ovuli, riduzione al Carpano classico e tartufo, l’ostrica, brodo di sedano rapa al burro nocciola e olio alle foglie di sedano, il filetto di sgombro, purea di topinambour, bietola rossa e soffice di pane raffermo, il risotto quaglia, rapa rossa e polvere di caffè e la barretta al caffè e pralinato alle arachidi salate.

(Massimiliano Mascia, evoluzione continua – Barchemagazine.com – Dicembre 2022)