Mar.Co R-Evolution X36, dieci metri e lode

Con una coppia di Mercury V12 da 600 cavalli si naviga a 61 nodi anche se si ha la sensazione di essere a 30: stabile, sicura e performante, oltre ogni immaginazione

by Niccolò Volpati – photo by Andrea Muscatello

Mar.Co è un cantiere particolare. Produce solo su misura, lo fa per essere sicuro di curare la produzione fin nei minimi particolari. All’apparenza potrebbe essere una caratteristica assai diffusa, niente di inusuale. Sono molti i cantieri che fanno custom o semicustom, cosa c’è di diverso? In primis che Mar.Co costruisce gommoni e il Rhib su misura non è così diffuso. 

X36 dedica tutta la superficie possibile alle attività all’aperto, ma riesce comunque a offrire dello spazio sotto la consolle di guida.

Inoltre, che la gamma di battelli non è composta da maxi di dimensioni oceaniche, tanto che il più grande misura 10,73 metri di lunghezza fuori tutto, come l’X36. Ed è proprio questo modello che abbiamo avuto modo di testare sul Lago di Garda che, tra l’altro, ha una misura di omologazione entro i dieci metri e pertanto è classificato natante. Anche per la larghezza, da sgonfio, riesce a limitare il baglio a tre metri e quindi a non complicarsi troppo la vita con il trasporto eccezionale.

In coperta basta un colpo d’occhio per capire quale sia il livello qualitativo. Ottime le finiture e l’allestimento. Prua trasformabile, pozzetto molto grande con schienali alti per proteggere al meglio i passeggeri e perfino un tavolo da pranzo con gamba telescopica e movimentazione elettroidraulica. Insomma, per avere il tavolo in pozzetto basta premere un pulsante e questo si solleva dal piano di calpestio. Il livello è simile a quello che si trova a bordo di un superyacht, ma quello su cui mi vorrei concentrare è ciò che non si vede. 

L’AREA DEL POZZETTO NON È SOLO CONFORTEVOLE, MA ANCHE MOLTO PROTETTA, GRAZIE SOPRATTUTTO A DEGLI SCHIENALI DELLE SEDUTE MOLTO ALTI.

Durante il test ho avuto a disposizione una coppia di Mercury V12 da 600 cavalli ciascuno. Sono i fuoribordo più potenti che esistano sul mercato e gli unici con architettura a 12 valvole. Inoltre, 1.200 cavalli è la potenza massima applicabile. Numeri alla mano sembrano perfino eccessivi. Dieci metri di gommone che pesa, a secco, solo 2.400 kg con 1.200 cavalli. Praticamente un cavallo vapore ogni due chili di peso. Sembra la scheda tecnica di un razzo pronto al decollo piuttosto che quella di un natante. 

Tra parabrezza e montanti in inox del T-Top ci sono guarnizioni in gomma per evitare danneggiamenti e per ridurre le vibrazioni perfino quando si salta sulle onde.

La prima cosa che colpisce è l’accelerazione. I V12 hanno tanta coppia e in poco più di due secondi la carena è fuori dall’acqua, ma non è questa la caratteristica più impressionante. Sinceramente l’anomalia è che a un certo punto ti rendi conto che hai superato i 50 nodi. Non te ne accorgi per merito del motore Mercury che, nonostante la tanta potenza, è progressivo e anche silenzioso, ma soprattutto, non te ne accorgi per i meriti da attribuire al gommone. La carena è eccezionalmente morbida. Mai uno strappo, mai un salto. Il lago è piatto, onda non ce n’è, ma in ogni caso X36 naviga sicuro e tranquillo, perfino quando attraverso le onde di scia dei traghetti di linea. Proseguo ad affondare le manette e la sensazione non cambia. Alla massima il Gps ha segnato la bellezza di 61 nodi.

A pensarci è una velocità incredibile, in particolare perché mi trovo a bordo di un battello pneumatico di dieci metri di lunghezza. Se un giorno qualcuno avesse profetizzato che mi sarebbe successo, non ci avrei creduto. E la cosa ancor più sorprendente è che non me ne sono quasi nemmeno accorto. Oltre alla carena e al motore, chi contribuisce alla sensazione di massima tranquillità sono il parabrezza e il T-Top, che garantiscono un’ottima protezione. Per ricordarmi quanta aria ti arriva addosso a 61 nodi mi devo spostare sul divanetto di poppa. Lì la protezione del parabrezza non arriva e si percepisce un po’ di più la super velocità. La carena è anche molto stabile e maneggevole. Altre due caratteristiche che contribuiscono alla generale sensazione di una navigazione sicura.

IL T-TOP POGGIA SU UNA STRUTTURA ESTREMAMENTE ROBUSTA. NON SI AVVERTONO VIBRAZIONI NEMMENO A 60 NODI DI VELOCITÀ.

I due fuoribordo sono molto vicini. Con i V12 è possibile perché sono solo i piedi immersi nell’acqua a ruotare, mentre le calandre sono fisse. Non serve pertanto una distanza eccessiva tra i due motori per evitare che si scontrino durante una virata. La virata è forse l’unico aspetto che non mi ha convinto del tutto. Non è un problema del gommone, ma piuttosto del motore. È molto stretta, forse troppo. Sarebbe necessaria una taratura che ne limiti l’angolo perché così stretta si rischia di far sbalzare dei passeggeri fuori bordo, soprattutto quando si naviga a 50 nodi. Mercury comunque ha curato alcuni particolari per aumentare il livello della sicurezza a bordo.

Mi è piaciuta particolarmente la scelta di collocare il pulsante del folle direttamente sulle manette. È davvero a portata di mano e quindi è facile che diventi un’operazione che si compie tutte le volte che il motore non è in marcia. È una sicurezza perché evita che urtando involontariamente le manette il gommone parta a razzo. E purtroppo capita spesso, magari proprio mentre si sta ormeggiando in una rada affollata. È infatti possibile che qualcuno che si muove a bordo tocchi involontariamente l’acceleratore. Il tasto del folle, invece, determina che un urto accidentale delle manette faccia aumentare il numero dei giri, ma senza innestare alcuna marcia, né avanti, né indietro.

Il V12 di Mercury è anche il primo fuoribordo ad avere due marce. Accelerando, il salto si sente a 2900 giri, anche se è molto progressivo e quasi non lo si avverte. Quando invece si passa in seconda te ne rendi conto perché il tachimetro indica di colpo 400 giri in meno. Procedendo all’opposto, ovvero, decelerando, il passaggio dalla seconda alla prima avviene ai 2500 giri. Per questo motivo, agli stessi giri/motore, cioè 2500, si possono rilevare due differenti prestazioni: salendo la velocità è di 13,1 nodi, mentre scendendo è di 19,6. In definitiva, con due motori del genere sullo specchio di poppa è stato come fare una sorta di stress test. A mio avviso, è probabile che si ottengano delle prestazioni sufficientemente sportive anche con 300 cavalli in meno, ma, in ogni caso, avere una coppia di 600 mi ha permesso di valutare tutto ciò che solitamente non si vede perché rimane sotto la linea di galleggiamento. E lo stress test è stato superato a pieni voti, con lode.

In navigazione è stabile e maneggevole, perfino quando si superano abbondantemente i 50 nodi di velocità. Linee d’acqua, redan e pattini svolgono egregiamente il loro compito. 

Engine data
1.200 cavalli è la motorizzazione massima, ma anche 900 sono comunque più che sufficienti per avere prestazioni sportive.

MAR.CO MARINE COSTRUZIONI
Via Edison, 64
I-20835 Muggiò (MB)
T. +39 039 2787336
[email protected]
www.mar-co.com

PROGETTO
Ufficio tecnico del cantiere

SCAFO
Lunghezza f.t. 10,73m • Lunghezza interna 9,49m • Larghezza massima 3,64m • Diametro tubolari 0,50/0,64m • 7 compartimenti • Peso a secco 2.400 kg • Serbatoio carburante 750 l • Serbatoio acqua 150 l • Motorizzazione massima 2×600 cv

MOTORI
2xMercury V12 Verado 600 • Potenza 441 kW (600 cv) • Cilindrata 7,6 l • 12 cilindri a V • Rapporto di riduzione 2,50:1 • Regime di rotazione massimo 5600-6400 giri/min • Peso con elica 572 kg

CERTIFICAZIONE CE
CAT B

PREZZO
405.000 €, Iva esclusa, con 2 Mercury V12 Verado 600 (Aprile 2022)

(Mar.Co R-Evolution X36, dieci metri e lode – Barchemagazine.com – Aprile 2022)