La Vibroacustica 5

La riduzione del rumore e il maggior comfort a bordo si possono ottenere anche con interventi in fase di refitting della barca senza la necessità di lavori particolarmente invasivi

by Gian Piero Repetti

Quante volte mi è capitato di andare a bordo e sentirvi dire sconsolati: “Se avessi comprato una barca a vela…”.
 Voi ce lo avete insegnato e continuate a farlo: la barca è la vostra seconda casa. Perciò vi aspettate che sia confortevole e silenziosa: il posto dove passare momenti di svago, ma con tutto il comfort tipico della vostra casa.

Partiamo dal presupposto che ogni barca, per sue caratteristiche, ha il suo fascino e che ciascun armatore sceglie la sua barca, perché rispecchia le sue aspettative e le sue esigenze. Quindi se avete scelto una barca a motore avete fatto bene, era la barca giusta per voi!

Il nostro compito, a volte, sta nel migliorare il vostro stare a bordo, rendendolo così come ve lo aspettate, valutando, sulla base dei dati e delle misure, ciò che accade e che spesso non vi fa dormire, trovando soluzioni che non sconvolgano la vostra barca (e voi!), ma che possano migliorare la vostra esperienza di navigazione.

Vibroacustica Vibroacoustics 5

Bisogna considerare un refit meditato e non invasivo, non certamente un rimedio copia incolla, scegliendo di mettere un certo tipo di pannelli isolanti o una determinata marca di motore, poiché queste sono soluzioni che non risolvono la natura del problema. Come vi avevo promesso la scorsa puntata, siamo di nuovo a bordo, accelerometri e fonometro alla mano, di cabina in cabina, nel salone, sul sundeck, che sono gli ambienti dove amate passare il vostro tempo, possibilmente con piacere.

Better shaking than shaken, direbbero gli inglesi. Misure, in porto e in navigazione, ripetute a varie velocità, o meglio, a vari regimi del motore, considerandolo la fonte più importante del disagio: il motore, odi et amo. Ed ecco il risultato del nostro peregrinare: una tabella di numeri, contenente i singoli contributi delle fonti del rumore (in dB), che, sommati in ciascun ambiente, contribuiscono al valore del livello sonoro totale (il rumore che percepiamo). Proviamo a valutare un caso che mi è capitato di affrontare.

Vulkan Tab 2 Vibroacustica 5 Vibroacoustics 5

Guardiamo la prima colonna della tabella riferita al salone (Tab. 1). Il valore più alto è certamente il contributo dato dal riduttore per via strutturale.

Se vogliamo ridurre il livello totale di 66 db(A), che corrisponde al rumore nell’abitacolo di una automobile di 20 anni fa a 120 km/h!, dobbiamo lavorare innanzitutto sul riduttore, poi sul cardano e sul motore principale. Ma come? Il modo più semplice è isolare il sistema propulsivo motore/riduttore dalla struttura a cui è collegato, ricordandosi che un supporto isola di più quanto più è morbido.

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Nell’impianto propulsivo in esame, il riduttore regge la spinta dell’elica, quindi è montato su supporti semirigidi, che non riescono ad isolare adeguatamente le componenti di frequenza provenienti dall’ingranamento delle ruote del riduttore. Allo stesso modo il contributo che proviene dall’albero cardanico trova libero passaggio sempre per questa strada o tramite i supporti del motore principale. Se togliamo i supporti semirigidi sul riduttore e li sostituiamo con quelli morbidi, è necessario introdurre a valle del riduttore un cuscinetto reggispinta e un giunto di linea d’asse.

E il cardano? Si potrebbe provare ad eliminarlo, utilizzando un sistema perfettamente omocinetico (un giunto elastico con allunga ad esempio), che eliminerebbe la sorgente di vibrazione del secondo ordine, tipica del cardano. Ricordiamoci però il nostro obiettivo: sulla carta si può fare tutto, ma a bordo si fanno i conti, nel vero senso della parola! E con le limitazioni dimensionali e di ingombri proprie di una barca già esistente, già costruita. Si opera per ridurre il rumore trasmesso per via strutturale e per via aerea, in modo diverso, tenendo presente quanto un singolo contributo pesa sul risultato complessivo (isolamento della sala macchine, i supporti delle condotte di scarico, lo scarico in acqua dei motori, i ventilatori e così via).

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Ed ecco i risultati ottenuti, con una nuova campagna di misurazione a bordo, dopo aver modificato il sistema con l’ingresso dei nuovi attori, giunto linea d’asse e reggispinta e supporti morbidi sul riduttore (Tab. 2).

E la barca ha cambiato faccia (ed anche voi!). Con una previsione teorica, basata su misure e su prodotti con caratteristiche di isolamento noto, compatibilmente con la fattibilità dell’installazione e delle modifiche a bordo, potrete finalmente godere del vostro caro silenzio e in tutto comfort.

(La Vibroacustica 5 – Barchemagazine.com – Ottobre 2020)