Nuova la carena e nuovo l’allestimento della coperta. In poche mosse tutto lo spazio a disposizione diventa un grande prendisole
by Niccolò Volpati
Rivisitare un mito non è mai facile. Lungi da me l’idea di eccedere con gli appellativi, ma il “vecchio” Clubman 22 può ambire alla definizione di mito. Il motivo è presto detto: è nato più di trent’anni fa, ma fino all’anno scorso il cantiere non ha mai sentito il bisogno di sostituirlo. Adesso lo ha fatto, dimostrando che anche le imprese difficili possono essere affrontate in modo semplice.
Il ragionamento è abbastanza intuitivo. Che cosa funzionava a meraviglia? La carena. E che cosa è cambiato tanto in trent’anni? L’allestimento degli spazi. L’obiettivo del Clubman 22 Plus è perciò quello di continuare a garantire ottime prestazioni, ammodernando l’abitabilità della coperta, cioè ottimizzando gli spazi a disposizione. Procediamo con ordine. La carena è stata disegnata da Federico Gerna in collaborazione con l’ufficio tecnico di Joker. Gerna è il progettista che ha realizzato tutti gli ultimi modelli del cantiere.
Carena sempre stabile e sicura, nonostante le condizioni del mare fossero abbastanza impegnative. Fende bene le onde, ma è anche agile e maneggevole in navigazione e in manovra.
Le condizioni che trovo al di fuori della diga foranea di Genova sono ideali per testare una carena: onda lunga in scaduta di almeno 70 centimetri, incrociata con quella nuova formata da un vento di circa 14 nodi di intensità. Considerando che il gommone misura sette metri di lunghezza, ci accorgeremmo in fretta se le linee d’acqua non dovessero essere valide. In dislocamento tutto bene, poi, a 16 nodi e 2800 giri, il battello inizia a planare. Lo fa senza fatica, anche perché il nuovo Yamaha V6 da 250 cavalli ha tanta coppia e la eroga con prontezza e generosità.
Accelero passando a 20, poi 25 e, infine 30 nodi. Clubman 22 Plusnon fa una piega. Le manette elettroniche rispondono prontamente. Basta regolare il gas per navigare tranquilli senza prendere colpi. Ho superato di pochissimo i 4000 giri, quindi c’è ancora parecchio per arrivare alla massima potenza del motore. Per testarla, scelgo un punto leggermente più riparato lungo costa e mi infilo nell’incavo dell’onda. A 4500 giri sono a 35 nodi e a 5000 a 38,5. Se il mare fosse stato piatto o almeno un po’ più calmo, avrei potuto spingere fino a 5500. Oggi mi accontento di 5000 per evitare problemi, anche perché l’esame è ampiamente superato. Mi sembra di essere uno di quei professori universitari che davanti allo studente che non finisce più di parlare e rispondere alle domande dice: “Va bene, va bene, basta così, le metto 30”.
Le condizioni sono decisamente impegnative, ma il gommone non soffre e non dà mai la sensazione di pericolo, almeno fino a 38,5 nodi. Positiva è anche la sensazione della maneggevolezza. Il 22’ vira bene, stretto, ma senza mai eccedere. La coperta è asciutta, perfino quando viro e a metà rotazione arriva una raffica. Il bottazzo tiene gli spruzzi lontani e le linee d’acqua della carena contribuiscono a una scia pulita e non eccessiva. I consumi sono altrettanto sorprendenti e qui il merito va ancor più diviso con il motore Yamaha. Si tratta del nuovo V6 che a qualsiasi andatura varia da uno a due litri per miglio. Per superare i due litri bisogna affondare la manetta fino a 5000 giri e comunque si arriva a 2,2. A tutte le altre andature, dal minimo con marcia inserita a 500 giri, fino a 4500, i litri per miglio rimangono sotto i due. Una bella notizia, soprattutto di questi tempi. Si riducono i costi e aumenta l’autonomia, anche questo un valore aggiunto.
Clubman 22 Plus è omologato in categoria C ed è quindi immaginato per le uscite giornaliere. La capacità del serbatoio, accoppiata ai bassi consumi del fuoribordo, consente di spingersi oltre le 100 miglia, una distanza più che ragguardevole per un battello di sette metri di lunghezza. Per quel che concerne ciò che sta al di sopra della linea di galleggiamento, il cantiere si è concentrato su due aspetti: comfort e praticità. Il primo è ottenuto da un allestimento assai versatile della coperta. Qual è il sogno, nemmeno tanto proibito, di chi fa una gita in gommone? Avere tutti i centimetri a disposizione utilizzati come prendisole. Ci è riuscita Joker, perché tra prua e poppa quasi tutta la coperta è un prendisole. Rimane solo lo spazio ai lati della consolle dove poggiare i piedi sul piano di calpestio.
Come optional, si possono aggiungere i tendalini per avere spazi dedicati al sole e parti all’ombra. Per ottimizzare gli spazi si è deciso di realizzare il divanetto con la seduta pilota e copilota ribaltabile. Così si guadagna altro spazio che serve anche per l’area living. Il tavolo del pozzetto, infatti, è regolabile in altezza. Spostandolo il più basso possibile si ottiene il maxi prendisole, tenendolo più in alto si ha il classico tavolo da pranzo. E ai tradizionali divanetti a U intorno ad esso si aggiunge un’altra seduta ricavata proprio da quella del pilota. Infine, ci sono alcuni accorgimenti come tasche e vani portaoggetti. In uno di questi è stato collocato lo stacca batterie in modo da essere sempre comodo e a portata di mano.
JOKER BOAT
Via Santa Maria, 98
I-20093 Cologno Monzese (MI)
www.jokerboat.it
PROGETTO
Federico Gerna e ufficio tecnico del cantiere
SCAFO
Lunghezza f.t. 7,01m • Larghezza massima 2,77m • Lunghezza interna 6,02m • Larghezza interna 1,65m • Diametro tubolari 0,46-0,54 m • 6 compartimenti • Dislocamento a secco 1.200 kg • Serbatoio carburante 210 l • Potenza massima installabile 184 kW (250 cv)
MOTORE
Yamaha F250 V6 • Potenza 184 kW (250 cv) • 6 cilindri a V 60° • Cilindrata 4.169 cc • Rapporto di trasmissione 1.75 • Regime di rotazione massimo 5500 giri/minuto • Peso 255 kg
CERTIFICAZIONE CE
CAT C
PREZZO
54.800 € + IVA standard, solo scafo (Settembre 2022)
(Joker Clubman 22 Plus, il trasformista – Barchemagazine.com – Settembre 2022)