Jeanneau Yachts 65, all round comfort cruiser

In due, con la famiglia o con gli amici. L’ammiraglia del cantiere francese assicura sempre il comfort in crociera

by Niccolò Volpati – photo by Manlio Dell’Antonia oakstudio.it

Non capita spesso di provare una barca a vela con tanto vento. Anzi, a volte, forse per la legge di Murphy, s’incontra calma piatta. E, ancor più di frequente, il vento langue quando ci si trova a bordo di uno scafo da crociera che di aria ne avrebbe bisogno tanta per verificare le prestazioni sottovela. Questa volta, invece, il golfo di Cannes ci riserva una piacevole sorpresa: il vento è teso e varia tra 25 e 30 nodi.

Gli allestimenti degli interni sono diversi. Quello della barca che abbiamo provato prevede quattro cabine, ma esistono versioni con meno o più locali.

Jeanneau Yachts 65 è uno scafo di diciannove metri e mezzo di lunghezza per 5,40 metri di baglio. Il dislocamento è di 31 tonnellate e la superficie velica, randa e fiocco auto virante, è di 170 m2. Insomma, è voluminosa e imponente. L’architettura navale è sempre di Philippe Briand, anche perché la carena è la stessa del 64’, ma la coperta è stata completamente ridisegnata.

Tanti layout per soddisfare le esigenze degli armatori o per il charter. La qualità delle finiture è elevata.

È indubbiamente una barca da crociera, un blue water cruise per la precisione. Blue water significa che è fatta per navigare ovunque, ma trenta nodi sono sempre trenta nodi. Lo skipper però è tranquillo. Confesso che mentre mi avvicinavo alla banchina ho temuto che mi dicesse che il vento era troppo e la prova rimandata. E invece appare sicuro di sé. Fuori dalla diga foranea srotoliamo genoa e randa, ovviamente non tutta la tela, comunque una bella porzione.

Il pozzetto è molto riparato sia verso l’alto, sia lateralmente. Sprayhood, rollbar e soft top consentono di proteggere coloro i quali si trovano al suo interno. 

IL MOTORE VOLVO D4 DA 175 CV SPINGE LA BARCA
FINO A SUPERARE I 10 NODI DI VELOCITÀ MASSIMA.

Winch Design e Jeanneau Design hanno firmato le linee esterne e interne, Philippe Briand Yacht Design ha curato l’architettura navale.

La prima sensazione che ho navigando di bolina è la morbidezza del timone. Nonostante la pressione sulle vele, la ruota non è mai dura, né faticosa, ed è sempre stabile nella rotta. Non è estremamente reattiva, nel senso che è fatta per la crociera tranquilla e quindi si devono anticipare gli aggiustamenti di rotta quando si passa sull’onda, ma il vantaggio è che perdona molto. Non si corrono pericoli, il timoniere può concedersi il lusso di navigare se non proprio distrattamente, almeno non con la massima concentrazione. E questo perfino con l’anemometro che segna 26 nodi di reale e un’onda che arriva quasi a un metro. L’angolo di sbandamento di bolina non è mai eccessivo, merito anche delle vele solo parzialmente srotolate, la sensazione, pure sotto questo aspetto, è quella di una navigazione tranquilla. Il 65’ è una barca rassicurante.

Ora capisco perché lo skipper in banchina non ha battuto ciglio e non sembrava affatto preoccupato di dover navigare con queste condizioni. Il pozzetto è molto protetto, quasi chiuso. C’è lo sprayhood, il rollbar e una sovrastruttura che li unisce e serve come alloggiamento del soft top. Chiudendo tutto si è al riparo dal cattivo tempo o dal solleone. L’inconveniente è che risulta un po’ sacrificata la visibilità. In particolare ci si deve sporgere per riuscire a verificare la regolazione delle vele, soprattutto quella di prua.

LA LINEA JEANNEAU YACHTS È COSTRUITA A MONFALCONE NELLO STABILIMENTO DI BÉNÉTEAU GROUP.

Meglio navigare sfruttando la seduta laterale alle due ruote del timone. Da quella posizione la visibilità verso prua è ottimale. E anche questo, pensandoci, è una caratteristica coerente con la filosofia crocieristica della barca: ti invita a timonare da seduto, non stando in piedi. Il vento teso è una sorta di stress test per una barca a vela e quello che ho potuto riscontrare di poco convincente è che c’è troppa catenaria. Lo strallo di poppa non arriva in testa d’albero e fatica a contrastare la pressione che il vento esercita sull’albero. Inoltre, l’uscita di scotte e drizze dagli stopper non è perfettamente pulita. Quando lavorano sotto sforzo hanno un angolo che le porta a sfregare leggermente sui winch della coperta. Forse si sarebbe potuta progettare meglio l’ubicazione di winch e stopper per evitare strozzature. I winch elettrici sono stati pensati per semplificare le manovre e consentire la conduzione con equipaggio ridotto o addirittura con una persona sola. I pulsanti, infatti, sono sotto i due pod portastrumenti che si trovano davanti alle ruote. In sostanza, si può timonare e regolare le vele senza nemmeno bisogno di alzarsi.

I passavanti sono in tipico stile Jeanneau, ovvero scendono verso poppa in modo da avere un camminamento senza sbalzi. E qui, su una barca di queste dimensioni, risultano ancora più apprezzati. Sui modelli più piccoli del cantiere, infatti, la critica a questa soluzione era che quando il timoniere era seduto di lato e il mare era formato, il rischio era quello di prendersi spruzzi o vere e proprie secchiate d’acqua che scorrevano verso poppa. Ma su un 65 piedi, anche con mare formato e vento teso, il rischio di bagnarsi quando si è seduti sul paramare non si corre mai.

Il pozzetto inoltre è molto protetto anche perché, se lo si desidera, tutta l’area si può chiudere lateralmente con dei teli in pvc. Gli allestimenti degli interni sono diversi. Quello della barca che ho provato prevede quattro cabine, ma esistono versioni con meno o più locali, a seconda che si prediliga un layout più armatoriale o più da charter.

LE PERFORMANCE SOTTOVELA SONO BUONE. CON 25 NODI DI VENTO SI ARRIVA A 9 NODI DI VELOCITÀ, SIA DI BOLINA LARGA, SIA AL TRAVERSO.

Quello che ho apprezzato è l’ubicazione dell’albero passante che, trovandosi a ridosso delle paratie delle due cabine gemelle di prua, non rimane in mezzo alla dinette e perciò non ingombra. Ottima anche l’armatoriale, che si trova a poppa, sia per abitabilità, sia per la quantità di luce naturale che filtra da oblò e finestrature. Questo si è riusciti ad ottenerlo grazie all’unico gradino che si trova in pozzetto. Un piccolo rialzo che appunto regala una maggiore altezza e più luce nella cabina armatoriale sottostante. Infine, ho apprezzato il quarto bagno che ha una doppia funzione. Serve la cabina con letti sovrapposti che si trova a centro barca, cioè l’unica che non ha un bagno dedicato, e come day toilette proprio perché vi si accede dalla dinette.

Jeanneau
32 Avenue des Sables – CS 30529
F-85505 Les Herbiers Cedex  
www.jeanneau.com

PROGETTO 
Philippe Briand Yacht Design • Winch Design • Jeanneau Design

SCAFO
Lunghezza f.t. 20,20m • Lunghezza scafo 19,55m • Lunghezza al galleggiamento 18,00m • Baglio massimo 5,40m • Pescaggio 2,95m • Dislocamento a secco 31.000 kg • Serbatoi carburante 825 l • Serbatoi acqua 1.000 l • Superficie velica 170 m2 • Randa 90 m2 • Fiocco auto virante 80 m2 • Spi 300 m2 • Code 0 155 m2

MOTORE
Volvo D4-175 • Potenza 129kW (175 cv) • Peso a secco 560 kg • Trasmissione in linea d’asse con elica 4 pale

CERTIFICAZIONE CE
CAT A

PREZZO
A partire da € 1.452.900 (IVA esclusa)  (Gennaio 2023)

(Jeanneau Yachts 65, all round comfort cruiser – Barchemagazine.com – Gennaio 2023)