«La nostra è un’epoca che celebra l’insolito ed il paradossale, capace di integrare i contrasti e trasformare in ricchezza di significato ogni apparente contraddizione. Nel solco di quest’idea, trova il suo spazio ciò che è apparentemente inconciliabile: la roccia ed il mare, elementi archetipici, si incontrano e si fondono nello spazio di trentadue piedi. Come per gli artisti del Rinascimento, che animarono il marmo delle loro sculture con il fremito di muscoli e vene, ancora una volta l’intenzione plasma la realtà passando attraverso la tecnica. L’infinita complessità di un processo si traduce in forma immediata, autentica, vera: l’inedito, in un solo istante, si fa Classico», dichiara Christian Grande.