Harbours – Le procedure

Per ottenere una concessione demaniale si devono adempiere molte procedure, spesso complesse e farraginose. I porti turistici sono sottoposti a una normativa speciale e semplificata

by Paolo Viola*

La disastrosa situazione della burocrazia italiana, specie quando si ha a che fare con più Enti pubblici che devono approvare un progetto, ha creato nel nostro Paese uno stato di sfiducia permanente quando si deve chiedere una qualsiasi autorizzazione o un normale permesso per realizzare un’opera. Sfiducia che diventa terrore se si tratta di un’opera in Concessione Demaniale Marittima perché è arcinoto che gli Enti che devono esprimere il loro assenso sono assai più numerosi e perché si ritiene che le norme da rispettare siano ben più complicate. Non è a tutti noto, però, che fino a poco tempo fa i porti e gli approdi turistici rappresentavano una eccezione perché sottoposti a una normativa speciale e semplificata (figlia della famosa “legge Bassanini”) che, se si aveva cura di seguirne le procedure con la dovuta attenzione e con adeguate competenze, risultava essere molto più spedita di quanto si diceva e si temeva. Nel dicembre del 1997, infatti, una felice collaborazione fra i Ministeri dei Trasporti, dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente (oggi hanno nomi diversi) ha fatto sì che il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro emanasse un “Regolamento recante disciplina del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto, a norma ecc…”, il cosiddetto Decreto Burlando (DPR 509/1997), con il quale veniva definita una procedura speciale per richiedere – e normalmente ottenere – le concessioni di cui parliamo.

«IL NUOVO GOVERNO DOVREBBE AFFRONTARE L’ARGOMENTO DELLA PORTUALITÀ TURISTICA ATTRAVERSO UNA GENERALE RIVISITAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RELATIVEALLE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME E POSSIBILMENTE RISOLVERLE IN VIA DEFINITIVA». ANGELO ZERILLI

Il Comandante Angelo Zerilli, Capitano di Vascello in congedo, che per 12 anni è stato il responsabile della Portualità Turistica Nazionale presso il Ministero dei Trasporti e in tale veste redattore del Decreto Burlando, ci spiega come e perché quel Decreto, pur essendo tuttora valido nonostante le innovazioni introdotte in questi 25 anni nella normativa sui porti, non rappresenti più una certezza.

Dice Zerilli che il nuovo Governo dovrebbe affrontare l’argomento della portualità turistica attraverso una generale rivisitazione delle problematiche relative alle concessioni demaniali marittime e possibilmente risolverle in via definitiva. «Decreto Burlando, Codice degli Appalti e Legge 241/90 sono tre diverse procedure che oggi ingenerano confusione – non si capisce bene quale seguire – e non danno agli investitori la necessaria certezza del tempo di ritorno degli investimenti… lasciano alle Regioni il compito di applicare tempistiche differenti e addirittura di determinare diverse durate delle concessioni, per richieste similari, a prescindere dall’ammontare degli investimenti previsti per la realizzazione delle strutture». E aggiunge: «Amministrazioni locali che non avviano i procedimenti, Conferenze di Servizi che durano anni e che continuano a mantenere i termini di svolgimento sempre “ordinatori” e mai chiaramente “perentori”, e la direttiva Bolkestein che domani muore… ma non muore mai! Non sarebbe ora di mettere mano definitivamente ai mille problemi che ancora oggi affliggono gran parte delle nostre aree costiere?».

Non ripeteremo qui i termini della procedura, peraltro chiarissimi del DPR 509/97 (www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:1997-12-02;509), ma ci limiteremo a ricordare come la richiesta di concessione, corredata da un progetto preliminare, debba essere pubblicata dal Sindaco entro venti giorni per la presentazione di eventuali opposizioni o domande in comparazione e quindi esaminata da due successive Conferenze di Servizi:
– la prima stabilisce se accogliere o meno il progetto preliminare – o scegliere, fra i diversi progetti eventualmente presentati in concorrenza, quello più utile alla collettività – imponendo eventuali prescrizioni;
– la seconda verifica il corretto inserimento delle prescrizioni indicate nella prima Conferenza, approva il progetto definitivo, e si conclude con il rilascio della Concessione Demaniale Marittima che deve avvenire “entro 30 giorni dall’esito favorevole della Conferenza di servizi o dell’Accordo di programma”.
Infatti, aspetto non secondario, “in caso di difformità del progetto rispetto ai vigenti strumenti di pianificazione ed urbanistici”, esso viene approvato dalla stessa Conferenza mediante “Accordo di programma”.

QUANTO PIÙ IL PROGETTO SARÀ COMPLETO E CONVINCENTE,
TANTO PIÙ SARÀ PROBABILE CHE L’ITER APPROVATIVO SIA SCORREVOLE
E ABBIA TEMPI RAGIONEVOLI.

Quanto alla consistenza e al grado di definizione dei progetti “preliminare” e “definitivo”, un apposito Decreto Ministeriale emanato solo cinque mesi dopo (DM 16 aprile 1998) espone con grande chiarezza che cosa è richiesto per l’uno (allegato 1) e per l’altro (allegato 2), e si tratta di approfondimenti molto seri per quanto concerne le problematiche ambientali e le opere idraulico-marittime, molto meno gravosi per i progetti edilizi delle opere a terra ancorché punti di riferimento per una congruente riconversione urbana.

In conclusione, come si vede, se gli elaborati presentati sono completi e corretti, se la procedura viene seguita con scrupolo, se si ha l’autorevolezza e la tenacia per ottenere dalla Pubblica Amministrazione che si rispettino i tempi indicati dal Decreto Burlando e dalla normativa che regola l’istituto della Conferenza di Servizi, i tempi potrebbero essere molto contenuti. Occorre però che l’Autorità Marittima e l’Amministrazione Comunale siano favorevoli alla proposta e convinti dell’opportunità di seguire la procedura del Decreto Burlando.

Se gli elaborati presentati sono completi e corretti, se la procedura viene seguita con scrupolo, se si ha l’autorevolezza e la tenacia per ottenere dalla Pubblica Amministrazione che si rispettino i tempi indicati dal Decreto Burlando e dalla normativa che regola l’istituto della Conferenza di Servizi, i tempi potrebbero essere molto contenuti.

Un capitolo a parte merita il tema della complessità del progetto; c’è infatti una diffusa tendenza a credere che il progetto di un porto turistico consista sostanzialmente in una planimetria dello specchio acqueo (le opere di difesa, i pontili e gli ormeggi generalmente organizzati per sfruttare lo specchio d’acqua fino all’inverosimile) e qualche opera a terra (servizi portuali, viabilità e parcheggi). Non è così. 

Nella generalità dei casi il progetto, dalla scelta del sito fino alle complesse relazioni del porto con il territorio retrostante, impegna molte discipline. Cito, ad esempio, l’urbanistica e il paesaggio, la biologia e l’archeologia sottomarina, la sostenibilità ambientale e sociale, le ricerche di mercato e il piano economico-finanziario, la sicurezza della navigazione e quella delle imbarcazioni ormeggiate, ma anche le consulenze legali e di diritto amministrativo, l’approvvigionamento e il consumo di energia e di acqua potabile, l’inquinamento del bacino e il ciclo dei rifiuti, ecc. Si tratta di una serie di competenze che normalmente non sono disponibili negli studi di architettura e di ingegneria, anche se articolati come società professionali, e che devono essere messe intorno al tavolo del progetto fin dalle sue prime mosse. Quanto più il progetto sarà completo e convincente, tanto più sarà probabile che l’iter approvativo sia scorrevole e abbia tempi ragionevoli. Se poi il Governo dovesse accogliere gli auspici del Comandante Zerilli e chiarire i punti ancora oscuri della normativa, l’hub di cui abbiamo scritto il mese scorso potrebbe finalmente vedere la luce, trasformare le nostre coste con un turismo di qualità e con esso il benessere legittimamente atteso.

Paolo Viola (Napoli, 1936) è ingegnere-urbanista, specializzato in progettazione portuale, responsabile dell’area “Marina & Waterfront” di WiP Architetti s.r.l.

(Harbours – Le procedure – Barchemagazine.com – Maggio 2023)