Appuntamento al Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, in provincia di Lecce: la mostra Tobia Scarpa: design e gusto della tavola italiana aperta fino al 31 ottobre racconta la progettualità di uno dei più grandi architetti e designer italiani del ’900 e la sua passione per la cultura del cibo e del progetto
Dopo “A tavola con Gio Ponti: gli angeli apparecchiano”, mostra inaugurata nell’estate 2022 negli spazi del Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie – esposizione sintetizzata in un volume presentato all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino e curato, così come la mostra, da Cintya Concari e Roberto Marcatti con la co-curatela di Salvatore Licitra, – quest’anno la connessione tra cultura del cibo e cultura del progetto viene rinnovata con una mostra dedicata ad una eccellenza del design italiano: l’architetto veneziano Tobia Scarpa. Il progetto è nato grazie alla stretta collaborazione tra Il Mercatino del Gusto, il Polo Biblio-Museale di Lecce, la Presidenza del Consiglio della Regione Puglia e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Lecce e di Treviso.
Sei giorni nel segno della migliore tradizione enogastronomica di Puglia, sei giorni all’insegna del top del design italiano. Il Mercatino del Gusto, in programma anche quest’anno – con la sua ventiquattresima edizione – nella città di Maglie, rinnova la sua familiarità con la bellezza utile, ricca di contenuti e valori. E lo fa ancora una volta scegliendo una forma espressiva che ben si adatta all’essenza di una manifestazione che ha appunto la tavola come luogo del cuore: il design.

In mostra a Maglie gli oggetti di uso quotidiano progettati da Scarpa per rendere più affascinante, ma anche più funzionale l’atto del nutrirsi, dalle stoviglie ai tavoli da pranzo, dalle lampade alla posateria. Accanto ai prodotti in mostra sono esposti anche gli schizzi preparatori di Scarpa e una libreria ricca di volumi e cataloghi, accompagnata da un’area riservata alla proiezione del documentario “L’anima segreta delle cose”, girato nel 2014, nel quale sono raccontati visivamente i concetti degli elaborati che il designer veneziano ha prodotto usando materiali diversissimi tra loro, dall’argento al marmo.
Sessant’anni di ingegno tutto italiano e visionarietà condotti in sinergia con le più importanti aziende di design del Made in Italy che hanno prodotto gli oggetti e prestati per questa esibizione.
Il Gruppo Molteni è partner della mostra, contribuendo all’abaco dei progetti in esposizione con alcun dei pezzi più iconici frutto della collaborazione tra Tobia Scarpa e due delle tre aziende del Gruppo, Molteni&C ed UniFor. Quella con Scarpa è una relazione importante e profonda, un segno che non si traduce solo negli oggetti, ma negli arredi e nel concept di negozi importanti per l’identità del Gruppo: quello di Roma in via del Babuino realizzato nel 1979 e quello di Parigi in Rue des Saints Pères nel 1978. La collaborazione con Molteni&C e UniFor è caratterizzata dalla cura della finitura, del progetto e del disegno come dispositivi di sviluppo tecnologico e industriale.

In occasione della mostra Tobia Scarpa ha commentato: «Sono contento che ci sia occasione di una mostra a me dedicata nel Salento (…) Progetto vuol dire buttare in avanti un pensiero, una volontà, un modo di eseguire; significa donare essendo bisognosi d’ogni cosa, è una cavalcata nella dimensione intima».


Tre sono i pezzi iconici in mostra: la sedia Filo, disegnata da Afra e Tobia Scarpa nel 1987: una seduta progettata per luoghi 2— di lavoro e spazi della collettività. Adattabile a differenti configurazioni, Filo nasce anche in una versione su ruote, in aggiunta ad una versione con braccioli; la sedia Miss, che trova le sue radici nella tradizione artigianale, un connubio tra memoria e sperimentazione. La sua forma è riportata a un sistema di ritmi di linee, con un segno morbido e continuo; infine, la seduta Monk, un progetto del 1973 la cui essenza vive nella qualità espressiva dei materiali: noce nazionale, frassino naturale, cuoio e tela grezza. “L’avevo pensata come un unico pezzo, perché fosse più economica. Ma Angelo Molteni ha corretto il progetto: ‘No, no – mi disse – noi facciamo bene le cose’. Così abbiamo pensato a una struttura di ferro, tesa da due telai uguali, che formavano la sedia.” Tobia Scarpa

La curatrice Cintya Concari, in merito al carattere della mostra, dice: «Grazie Tobia Scarpa per aver progettato e regalato a tutti noi così tanti oggetti che seguono da vicino i nostri rapporti d’amore, marcano le nostre storie familiari e non cancellano la memoria, un bene ormai raro». Sull’operare di Tobia Scarpa riflette l’altro curatore della mostra, Roberto Marcatti: «Proprio parlando della creatività e della coerenza, Tobia mi portò ad esempio il corso di un fiume. Mi disse che un fiume è composto da un alveo e dal flusso dell’acqua e similmente la fantasia e il rigore procedono come il fiume».
(Gruppo Molteni partner della mostra su Tobia Scarpa – Barchemagazine.com – Agosto 2023)