Progettata per navigare a velocità contenute, con una velocità massima di 31 nodi. La crociera sempre e comunque
by Niccolò Volpati
In molti rallentano, Grand Banks, invece, accelera. L’obiettivo non cambia: la crociera a tutti i costi. E per raggiungerlo, serve innovare, ma senza stravolgere. L’ultima nata è GB54 che ha avuto la sventura di emettere i primi vagiti in mezzo alle emergenze Covid. Si è mantenuta però in buona salute e ha toccato l’acqua.
Oltreoceano sono già sette gli armatori che possiedono un Grand Banks 54, ora è pronto a presentarsi anche in Europa.
Che cosa è rimasto immutato rispetto ai modelli prodotti da Grand Banks? È solida, così come esige la tradizione del cantiere, robusta e stabile. Non è fatta di sola vetroresina, perché coperta e sovrastruttura sono realizzate in carbonio. Rigidità, solidità, ma anche la volontà di contenere i pesi. L’obiettivo, infatti, è quello di migliorare le performance in crociera. E sembrano esserci riusciti, visto che si tratta di una barca di 18 metri con il fly che, a secco, pesa 21.500 kg.
La motorizzazione standard è fatta da una coppia di D11 Volvo da 725 cavalli per ciascun motore e la trasmissione è una tradizionale linea d’assi. Con questa è in grado di raggiungere i 31 nodi di velocità massima, decisamente di più di quello che ci si potrebbe aspettare da una semidislocante. GB54, infatti, è in grado di offrire un range ampio di andature di crociera, con diverse autonomie. A 10 nodi, per esempio, grazie ai 3.400 litri di capacità dei serbatoi, può navigare per 1.283 miglia. A 25 nodi di velocità, invece, l’autonomia è di 394 miglia. Si tratta comunque di un valore che permette di attraversare in lungo e in largo il Mediterraneo.
All’insegna dell’innovazione, il cantiere dimostra di non temere anche diverse tipologie di trasmissione che sono presenti sul mercato. Come optional è offerta una coppia di IPS 800 che ha un blocco motore simile a quello dei linea d’asse, ma 100 cavalli in meno per ciascun propulsore. Gli IPS di Volvo sono più efficienti della tradizionale linea d’assi, perciò serve meno potenza per raggiungere analoghe prestazioni. Quello che non cambia sono la qualità costruttiva e le doti “marine”.
Lo scafo è realizzato in infusione e il cantiere ha implementato recentemente la robotizzazione della produzione. Inoltre, ha una V di prua progettata per fornire buone performance sia in dislocamento, sia in planata. L’obiettivo è sempre quello di fendere l’onda, piuttosto che saltarci sopra, ma si tratta di fenderla a una certa velocità (31 nodi) senza per questo perdere stabilità.
La coperta ha molti dettagli improntati al comfort e alla sicurezza in navigazione, a cominciare da un piano di calpestio sempre ampio lungo tutti i camminamenti e tanti tientibene.
Gli interni offrono due layout. Uno a due cabine e uno a tre. Cambia anche la collocazione della cucina, perché l’allestimento a tre cabine prevede la cucina sul ponte principale e, conseguentemente, l’armatoriale si trova a prua e le due ospiti a centro barca.
Il layout con due cabine invece, contempla la cucina ribassata verso l’area notte, l’armatoriale a centro barca e la Vip a prua. Il legno degli allestimenti è tutto teak, ma si tratta di quello proveniente da piantagioni a crescita sostenibile. Insomma, potete godere di questo materiale che rappresenta la quintessenza della “marinità” senza nemmeno sentirvi in colpa.
Scheda tecnica
Costruttore
Grand Banks
Stuart, FL 34997, USA
www.grandbanks.com
Scafo Lunghezza fuori tutto 18,10m • Baglio massimo 5,34m • Pescaggio 1,22m • Pescaggio con IPS 0,95m • Dislocamento a secco 21.500 kg • Serbatoio carburante 3.400 l • Serbatoio acqua 1.100 l • Motorizzazione standard 2xVolvo D11 725 cv • Motorizzazione optional 2xIPS 800
Motori 2xVolvo D11-725 • Potenza 533 kW (725 cv) • 6 cilindri in linea • Cilindrata 10,8 litri • Alesaggio per corsa 123mm x 152mm • Rapporto di compressione 16,5:1
(Grand Banks 54, dislocante, ma non troppo – Barchemagazine.com – Dicembre 2020)