Sirena 78, welcome home

Da una navetta ci si aspetta una navigazione tranquilla e sicura. Ma per il long range serve anche tanto comfort a bordo e l’innovativo layout di interni e coperta amplificano questa sensazione

by Niccolò Volpati – photo by ©Breed Media and Jeff Brown

Tradizione e innovazione. Partiamo dalla prima. Da una navetta semidislocante quale è Sirena 78 ci si aspetta una navigazione tranquilla, piacevole e lunga. E così è. I motori sono due Man da 1.550 cv e la capacità dei serbatoi arriva a 9.000 litri. Il risultato è un’elevata autonomia. Durante il test, i dati di consumo hanno evidenziato che a 12 nodi si possono tranquillamente percorrere un migliaio di miglia senza necessità di fare rifornimento. 

Confortevole anche nel passaggio sull’onda autoprodotta. La sensazione è quella di una carena che non soffre il mare formato.

Se ci si accontenta di una decina di nodi di velocità, l’autonomia cresce oltre le 1.200 miglia. I litri necessari per un miglio, a queste due andature, sono piuttosto sorprendenti: poco più di sei per una crociera a dieci nodi e circa nove per navigare a 12 nodi. Il merito è la combinazione di più fattori. Certamente quella di motori non troppo esosi, così come quella di una capacità dei serbatoi studiata apposta per il long range, ma anche e soprattutto per le linee d’acqua dello scafo realizzate, come tutta l’architettura navale, da German Frers.

Un layout innovativo che regala un salone tutto dedicato alla zona pranzo e all’area living con vista panoramica a 360°.

Sirena 78 è un’imbarcazione sulla quale navigare è un piacere. Me ne accorgo anche dalla scarsa rumorosità e dalla quasi totale assenza di vibrazioni della cabina armatoriale. Non solo quando si naviga intorno ai dieci nodi, ma perfino quando si accelera fino a venti. Il fonometro indica che i decibel non sono mai più di settanta e quindi si può tranquillamente trascorrere il tempo in cabina senza uscirne frullati. Chi è in cerca di una velocità di crociera maggiore, può spingersi fino a 20 o addirittura 25 nodi di massima. I valori sono comunque più che accettabili, sia per i consumi, sia per l’autonomia. E la rumorosità aumenta solo di un paio di decibel.

I due Man hanno una trasmissione V Drive che consente di spostare il propulsore più a poppa, guadagnando in questo modo più volume per gli interni. Ma questo non basta a spiegare la sorpresa avuta salendo a bordo. Il layout innovativo, e anche coraggioso sotto certi aspetti, è dato dal fatto che dall’interno non sembra di essere a bordo di una navetta con il fly, ma su un classico yacht a tre ponti. Il fly è disponibile in tre versioni: aperto, semi chiuso o chiuso del tutto. Io ho avuto modo di fare il test a bordo della versione semi chiusa. La zona prodiera del fly non ha un semplice parabrezza, ma una vetrata che prosegue lungo le fiancate. Al suo interno si trova la postazione di guida, un bancone bar e un’area living. Sopra la testa, c’è il soft top.

Il Sirena 78 si fa particolarmente apprezzare per il suo design degli interni. In particolare, la possibilità offerta da Sirena di utilizzare mobili free standing incoraggia gli armatori a essere molto creativi, dando loro la libertà di posizionare oggetti come divani e pouf secondo le proprie preferenze.

Verso poppa, invece, è un classico fly aperto con chaise longue e perfino un grill. La sensazione che si ha è quella di essere su una terrazza che affaccia sul mare. Inoltre, gli accessi sono due: uno dal pozzetto che permette di arrivare alla zona aperta del fly, e uno con una scala che spunta a poppavia della postazione del timoniere e pertanto consente di passare dal ponte principale al fly rimanendo al chiuso e perciò protetti, per esempio, quando piove. Il vantaggio di questo allestimento è anche quello di avere una postazione di comando con un’ottima visibilità. Il timoniere è in alto, nel punto più elevato dell’imbarcazione, e ha tutto sotto controllo, ma è sempre ben protetto, ideale quando si deve timonare in condizioni di vento e mare non ottimali.

FLY A DUE FACCE: PIÙ PROTETTO VERSO PRUA, DOVE TROVA POSTO ANCHE L’UNICA POSTAZIONE PILOTA, E PIÙ APERTO VERSO POPPA.

La trasmissione V Drive consente di minimizzare gli ingombri in sala macchina, lasciando volumi maggiori a disposizione della cabina armatoriale.

La scelta coraggiosa e innovativa nel layout del ponte principale va attribuita a Cor D. Rover Design Studio, che ha curato il décor degli interni. Su questo piano, infatti, non c’è la postazione del timoniere interna. L’unica di tutta la barca è quella sul fly. È una scelta convincente, in primis perché, come abbiamo detto, è in posizione ottimale e ben protetta, e poi perché il ponte principale dispone di uno spazio enorme. La cucina non si trova in un locale separato, dato che è tutto un open space, e il grande tavolo da pranzo è stato collocato nella zona prodiera del salone. Il tutto è circondato da vetri e la sensazione è quella di un ristorante panoramico a pochi passi dal mare. Verso poppa, invece, si trova l’area living e, uscendo, si arriva al pozzetto che ha un allestimento più classico con tavolo e sedute all’aperto.

Il ponte inferiore, come è facile immaginarsi, è interamente dedicato all’area notte. La cabina armatoriale si trova nella zona di poppa, separata dalla sala macchine dal bagno con due locali e il box doccia in mezzo. Sia il bagno, sia la cabina sfruttano per intero il baglio dell’imbarcazione. Mi sono sembrate ottime anche le superfici vetrate: ci sono, ma non sono enormi, ideali per garantire contemporaneamente privacy e vista verso l’esterno.

Il legno chiaro color miele e la morbida laccatura semilucida creano un’atmosfera calda e invitante.

La Vip è all’estrema prua con la cuccetta matrimoniale collocata in diagonale rispetto alla cabina. In questo modo è facile muoversi all’interno del locale e accedere al letto. Tra la Vip e l’armatoriale ci sono due cabine doppie per un totale di quattro cabine e quattro bagni, tutti con box doccia separato. 

All’estrema prua è stata ricavata una zona living ideale per avere privacy quando si è ormeggiati di poppa in banchina.

L’unico appunto che si può fare al layout degli interni è che manca un day toilette sul ponte principale. In definitiva, mi sembra che Sirena 78 soddisfi l’esigenza di chi vuole una navetta e cioè comfort in navigazione e grande autonomia e, al contempo, ha un layout innovativo che amplifica l’idea di comfort a bordo. Una barca pensata, progettata e realizzata per trascorrere tanto tempo a bordo.

L’unica postazione di guida si trova sul fly. È ben protetta da finestrature, parabrezza e soft top e gode di un’ottima visuale per la navigazione e le manovre. 

Engine room
La coppia di motori Man da 1.550 cavalli ciascuno rappresenta un giusto equilibrio. Prestazioni, consumi contenuti e, conseguentemente, autonomia. La velocità massima è di 25,3 nodi con i propulsori a 2265 giri/minuto.

SIRENA YACHTS
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Dealer per l’Italia
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T. +39 3356113832
www.gpylongrange.it

PROGETTO
Frers Naval Architecture & Engineering (hull, exterior styling & concept), Cor D. Rover Design Studio (interior décor)

SCAFO
Lunghezza f.t. 25,00m • Lunghezza scafo 22,10m • Lunghezza al galleggiamento (LWL) 21,50m • Larghezza massima 6,50m • Pescaggio 1,73m • Dislocamento 82.400 kg • Serbatoi carburante 9.000 l – Serbatoi acqua 1.800 l

MOTORI
2xMan V12-1550 • Potenza 1.140 kW • Cilindrata 24,24 l • 12 cilindri a V • Regime di rotazione 2300 giri/min • Peso a secco 2.270 kg • Trasmissione V-Drive

PREZZO
A partire da € 3.650.000 (Gennaio 2023)

(Sirena 78, welcome home – Barchemagazine.com – Gennaio 2023)