Sono i buoni ingredienti a fare la differenza? Un aroma invitante, una mise en place da capogiro e le papille gustative finiscono in brodo di giuggiole: siete riusciti a visualizzarla? Una portata da urlo con ingredienti di qualità altissima e una ricetta architettata da un brillante chef stellato. Ma quale lavoro si nasconde dietro un tale capolavoro culinario?
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Per fare un piatto eccellente servono ingredienti eccellenti e di prima qualità. Ma non bastano per avere successo. In passato i segreti delle cucine stellate venivano custoditi dai grandi chef, burberi e scontrosi, e dai pochi fortunati (e non) che avevano il permesso di fare capolino nelle loro fumanti cucine: oggi, tra stranoti reality e contest tv, le porte, prima serrate e ben piantonate, di quelle cucine si sono spalancate a favore di un vasto pubblico di curiosi e appassionati. Su un punto siamo tutti concordi: solo uno chef capace, con vasta conoscenza delle materie prime, dedito alla sperimentazione, fusione, integrazione, frutti di quell’esperienza che essi stessi concorrono a consolidare, è in grado di trasformare ingredienti di superba qualità in piatti divini.

Gian Piero Repetti, storico Amministratore Unico di Vulkan Italia, supporta ancora il Gruppo Vulkan mettendo a disposizione conoscenza ed esperienza più che trentennali nel settore.
A quasi un anno dal termine del mandato di Gian Piero Repetti, storico Amministratore Unico di Vulkan Italia, che ancora supporta il Gruppo VULKAN mettendo a disposizione conoscenza ed esperienza più che trentennali nel settore, abbiamo incontrato entrambi, l’Ingegnere e Daniele Gaviotis, a cui Repetti ha passato con orgoglio il testimone ormai qualche mese fa.
E proprio Daniele usa la metafora dello chef e dei suoi segreti per spiegarci chi vuole essere VULKAN oggi e chi sarà nel prossimo futuro. “Cosa c’entrano chef e cibo con un’azienda che si occupa di meccanica, vibro-acustica e ora anche meccatronica, dopo la nascita della nuova divisione ibrida con i suoi progetti innovativi anche di retrofit di propulsioni tradizionali?”
Daniele Gaviotis, a cui Repetti ha passato il testimone ormai qualche mese fa, ha usato la metafora dello chef e dei suoi segreti per spiegarci chi vuole essere VULKAN oggi e chi sarà nel prossimo futuro.

Daniele ci spiega più nel dettaglio il suo pensiero: “Lo chef è un professionista che sa selezionare materie prime in modo eccellente (nel parallelismo VULKAN effettua una scelta selezionando soluzioni tra i suoi prodotti, giunti, supporti elastici, antivibranti) coniugandole con un ingrediente fondamentale: la sua competenza di sistema e la conoscenza integrata dei molteplici afferenti al mondo del cibo e della cucina. Il risultato? Piatti che deliziano i palati e soddisfano le aspettative dei commensali più esigenti e dai gusti variegati”.
È lo stesso processo perseguito da VULKAN, mutatis mutandis ovviamente, lo sfondo non è una cucina iper-accessoriata, ovviamente! Quando presenta al cliente la sua soluzione, VULKAN sfrutta la sua competenza di sistema, integrando le caratteristiche peculiari dei suoi prodotti perché possano collaborare al meglio per ottenere il risultato ottimale, in termini di attenuazione delle vibrazioni, rumore, emissioni di gas inquinanti. Proprio questo know-how integrato del prodotto nel sistema permette all’ingegnere di VULKAN di comprendere le dipendenze ed interferenze dei singoli componenti, con lo scopo di armonizzazione quello stesso sistema complesso.
E come ogni grande esperto che si rispetti, lo chef sperimenta, osa, impara nuove tecniche, cresce grazie all’esperienza: 40 anni fa, VULKAN si proponeva con il motto “more than just flexible”, uno slogan che racchiudeva l’esperienza di prodotto, quella sul giunto torsionale, ma soprattutto la competenza nell’analisi della drivetrain, per rendere efficace ed efficiente l’applicazione a cui esso era destinato.

Grazie alle proattività delle sue filiali e il supporto dell’headquarters tedesco, VULKAN è diventato fornitore di sistemi: i sistemi sono costituiti da prodotti complementari (giunti e supporti antivibranti, ad esempio) destinati ad un’applicazione, selezionati dagli ingegneri di VULKAN perché siano compatibili tra loro e possano fornire le massime prestazioni in termini di abbattimento di vibrazioni e rumore.



Non solo analisi teoriche (TVA, 6DOF, FEM…), simulazioni in laboratorio, ma anche centinaia di campagne di misura ed interventi a bordo, per controllare con dati reali quello che l’ingegneria ci dice solo nella teoria. Da qui l’esperienza, raccolta e confronto di dati indispensabili per la crescita del know-how tecnico. Da esperienza a competenza, da competenza ad esperienza, con uno sguardo al futuro e alle nuove tecnologie. La fame di conoscenza ha spaziato dai sistemi meccanici, approdando su nuovi lidi, fino alle attività nel settore della propulsione ibrida ed elettrica, spingendosi oltre, indagando e testando le tecnologie dell’idrogeno e dei foils, anche grazie al supporto e alle collaborazioni di aziende esterne.
Sempre di competenza globale di sistema si tratta, l’approccio in sé non cambia: ciò che è cambiato in VULKAN, nel corso degli anni, è il sistema stesso che, ad ogni passo, sempre in avanti verso il futuro, è aumentato di complessità. Quindi buoni ingredienti, certo, e know-how integrato, sono loro a fare la differenza.

BIIM, Battello Innovativo Ibrido Modulare, integra la tecnologia di propulsione ibrida, quella dell’idrogeno con accumulo in idruri metallici e le batterie al sale.
È giunto il momento di alimentare un po’ la nostra acquolina e scoprire quali sono le ultime novità che ci hanno riservato i nostri vulkaniani: con la collaborazione esterna di un gruppo di aziende partner, oltre al fondamentale contributo di FILSE, viene realizzato il BIIM – Battello Innovativo Ibrido Modulare -, che integra la tecnologia di propulsione ibrida, quella dell’idrogeno con accumulo in idruri metallici e le batterie al sale. Un battello destinato al trasporto passeggeri che verrà utilizzato come pilota dal Consorzio Golfo dei Poeti nei prossimi mesi.
Progetto tutto MADE IN ITALY a cui hanno partecipato attori importanti del mondo dell’Energia e sostenitori della transizione energetica anche in ambito Marine (Duferco, Costruzioni Navali Tigullio, Names, BlueEnergy Revolution solo per citarne alcuni).




Ancora la collaborazione con Gerrismoto, dove VULKAN è stato progettista e fornitore del sistema propulsivo integrato nel foil. Quindi ancora system competence, la capacità di valutare i sistemi e le sotto-aree nascoste: l’idrogeno come range extender e i foils per ridurre la resistenza al moto e aumentare l’autonomia di navigazione. Infine, i progetti di refit in altri ambiti del settore navale, e nello specifico nel trasporto passeggeri lagunare, che rispondono concretamente alle richieste di maggiore sostenibilità nel mondo della propulsione a basse emissioni.


Cosa aspettarci nel prossimo futuro? Risponde Repetti, che supporta VULKAN in tutti i progetti di sviluppo innovativi dei prossimi anni: “Parliamo (e non solo) di digital twin, con la realizzazione di modelli che riproducano i fenomeni e i dati raccolti a bordo. Essi diventeranno parametri insostituibili di analisi, progettazione e ottimizzazione dei sistemi. Va da sé che la possibilità di sperimentare all’interno di un Laboratorio galleggiante, dove tutte le novità e gli sviluppi dei sistemi propulsivi possano essere analizzati e studiati nella realtà, attraverso simulazioni, test e prove sia un passo obbligato’’.
La proposta del nuovo menu pare davvero molto interessante…
(Componenti Vulkan – Fare la differenza – Barchemagazine.com – Ottobre 2023)