Carena morbida, tanta potenza e un allestimento all’insegna del comfort, per un giorno o per una lunga crociera. L’ammiraglia di Ranieri è in grado di soddisfare tutte le esigenze di un armatore di un maxi rib
by Niccolò Volpati and Ranieri International – photo by Andrea Muscatello
Come David Bowie. Nel posto giusto, al momento giusto. Antonio e Salvatore Ranieri non sono rockstar, non sono nati a Brixton, ma a Soverato. Ma come il Duca Bianco, sono degli innovatori, capaci di anticipare i tempi. Niente genio e sregolatezza, solo una buona conoscenza del mercato, un po’ di intuito, coraggio, e tanta programmazione. Qualche anno fa, Ranieri International ha capito che i gommoni erano molto richiesti. C’era una fetta di mercato significativa in cerca di un battello pneumatico. Detto, fatto. In poco tempo sono riusciti a sviluppare una gamma completa che si è affiancata alla tradizionale produzione di barche in vetroresina. Poi è arrivata la moda dei maxi rib e il cantiere si è fatto trovare pronto: prima il 35, poco dopo il 38 e adesso il 45 piedi.
Fuori dalla diga foranea del porto di Varazze c’è ancora un’onda lunga di poco meno di un metro. Non è difficile da navigare, basta mettersi nell’incavo e si può accelerare senza problemi. A poppa ci sono tre Mercury Racing da 450 cavalli ciascuno. Lo sprint è bruciante. In due secondi e mezzo i novemila e cinquecento chili del Cayman 45.0 Cruiser sono fuori dall’acqua e anche l’allungo fino alla velocità massima è conseguente, perché la raggiungo in poco meno di venti secondi.
La carena ha due step che svolgono bene la loro funzione. È facile planare, ma anche la conduzione è un gioco da ragazzi. Inoltre, la tanta potenza che si trova a poppa ne esalta le caratteristiche. Decido allora di affrontare il mare di prua e la sensazione è quella di uno scafo davvero morbido. Ogni volta che sono sulla cresta, accelero di colpo ma, complice anche la lunghezza della carena, non riesco mai a prendere colpi. L’atterraggio è sempre perfetto. Non ci sono “buchi”, non manca mai l’acqua sotto lo scafo. Si può navigare tra trenta e quaranta nodi con il mare di prua senza la minima sofferenza. È una bella sensazione di comfort in navigazione. E non serve nemmeno essere molto esperti, basta dosare il gas.
Apprezzo anche l’ergonomia delle manette sulla plancia, del volante e della distanza del seggiolino avvolgente dalla consolle. Si può timonare seduti o in piedi, sempre con un’ottima visibilità. Non è una cosa scontata. Sempre più spesso capita di salire a bordo di maxi rib o di imbarcazioni veloci che sacrificano la visibilità per concessioni al design e allo stile. Non è il caso di Cayman 45.0.
La vetrata è ampia e protettiva, ma non ci sono montanti né cornici che ne limitano la visuale. Inoltre, il parabrezza è in continuità con l’hard top che ha un’estensione notevole dato che arriva a proteggere tutta la parte centrale della barca, lasciando esclusa solo la zona prendisole di poppa. Quando si è ormeggiati in rada, si può aggiungere un bimini che consente di proteggere dal sole perfino la zona più poppiera del pozzetto. L’altra bella sensazione è l’assenza di spruzzi o acqua nebulizzata. Il vento è praticamente assente e il mare non è di quelli che rischia di far arrivare acqua in coperta, ma i tubolari assolvono alla perfezione il compito di tenere lontano gli spruzzi della scia.
Per quanto riguarda le performance, questo è un gommone che, con le eliche giuste, supera i cinquanta nodi di massima. Quello che mi è piaciuto è il comfort che si prova tra trenta e quaranta nodi, che penso sia l’andatura maggiormente utilizzata. Inoltre, se si naviga tra 25 e 30 nodi, il consumo per tutti e tre i motori è davvero contenuto. Varia tra i 120 e i 150 litri ora totali che è un valore da gommone di media taglia e non certo da maxi rib. Se si vuole tirare fuori tutti i cavalli, allora si deve accettare anche un consumo maggiore perché nell’arco di soli 700 giri motore si passa da 5 a oltre 12 litri per miglio. La scelta spetta all’armatore. Anche questo è il bello di questo maxi rib. Chi lo usa come chaise boat di un grande yacht o come tender di una villa e non ha in programma di macinare molte miglia, probabilmente è più interessato alla massima prestazione e quindi a superare i 50 nodi. Chi, invece, ha in programma crociere e navigazioni più a lungo raggio, può tarare eliche e assetto in modo da navigare senza consumare troppo.
La crociera non è un modo di dire, ma una realtà, e non solo perché lo spazio su uno scafo di 13 metri non manca, ma anche perché tutto l’allestimento di coperta e interni è consono a questo utilizzo. Della coperta mi è piaciuta la robustezza e l’estensione dell’hard top che poggia su ben sei montanti: due a prua a lato della consolle, due al centro e perfino due, molto robusti, nella parte di poppa del tettuccio.
Tutto il piano di calpestio è privo di gradini, dalle spiaggette di poppa fino all’estrema prua. I passavanti sono larghi e facilmente accessibili, i tientibene non mancano e anche la collocazione delle due zattere autogonfiabili sotto il divanetto lineare del pozzetto, denotano un’attenzione particolare del cantiere alla sicurezza in navigazione. Gli spazi sottocoperta non sono da meno e anche qui non è una questione solo di volumi, ma anche di dettagli che fanno la differenza. Sullo scafo ci sono delle piccole finestrature che consentono di avere luce naturale nella cuccetta di prua. Ma una finestratura che si affaccia in coperta c’è perfino nella cabina di poppa. Questa non è sacrificata come ci si aspetterebbe, visto che si trova sotto il pozzetto.
Ovunque c’è una buona abitabilità, una cura negli allestimenti e una qualità nelle finiture che lasciano intendere che il comfort in crociera è assicurato. Ci sono perfino un generatore da 4 kW e l’aria condizionata e, grazie al sistema integrato Navico, tutto, ma proprio tutto, è facile da controllare e gestire. Sul plotter o sulla app da remoto, si controlla perfino il livello del serbatoio delle acque nere o la presenza di carburante per il generatore. A che serve tutta questa tecnologia? A rendere più semplice la vita, dato che le schermate e l’interfaccia utente sono accessibili anche a un boomer come me. E serve a quell’armatore che vive il maxi rib come un’imbarcazione facile da usare, che può timonare senza comandante o equipaggio. Insomma, che si tratti di crociera in famiglia, maxi tender per uso giornaliero o chaise boat in affiancamento di un grande yacht, Cayman 45.0 Cruiser ha tutto ciò che serve. Scommettiamo che diventerà famoso come una delle canzoni di David Bowie?
Engine data
Con 3 Mercury Racing da 450 cv supera i 50 nodi, ma è anche possibile montare una coppia di 600 cv, sempre Mercury. Forse indicati per chi ne fa un uso più crocieristico e meno corsaiolo.
MOTONAUTICA F.LLI RANIERI
I-88068 Soverato (CZ)
T. +39 0967 25839
[email protected]
www.ranieri-international.com
PROGETTO
Studio tecnico del cantiere
SCAFO
Lunghezza f.t. 13,90m • Larghezza massima 4,20m • Dislocamento a secco 9.500 kg • Diametro tubolari 0,65m • Compartimenti 10 • Serbatoio carburante 1.450 l • Serbatoio acqua 200 l • Potenza massima installabile 1.450 cv • Posti letto 4
MOTORE
3x450R Mercury Racing • Potenza 330 kW (450 cv) • 8 cilindri a V • Cilindrata 4,6 l • Peso 313 kg
CERTIFICAZIONE CE
CAT B – 16 persone
PREZZO
550.000 € + Iva – standard, senza motori • 880.000 € + Iva – versione provata (Dicembre 2022)
(Cayman 45.0 Cruiser, we can be heroes… just for one rib – Barchemagazine.com – Dicembre 2022)