Bénéteau sail range, a Cannes cala il tris

First 36, First 44 e Oceanis 60: tre taglie, due tipologie e una cosa in comune: i progettisti Roberto Biscontini e Lorenzo Argento

by Niccolò Volpati

Partiamo dal fondo, nel senso dell’ultima che ha toccato l’acqua, cioè Oceanis 60. È da sempre la gamma da crociera di Bénéteau e si è sempre contraddistinta per i grandi volumi che sapeva offrire, qualsiasi fosse la taglia del modello. L’obiettivo degli Oceanis era quello e l’innovazione andava in quella direzione. Se la memoria non m’inganna, la prima volta che vidi una cuccetta posizionata in orizzontale per sfruttare al meglio lo spazio a disposizione nell’unica cabina di poppa, era proprio su un Oceanis di dieci metri di lunghezza, ormai più di vent’anni fa.

Il garage del tender è irrinunciabile su una barca da crociera di queste dimensioni.

La tendenza dei volumi ad ogni costo aveva forse raggiunto il suo apice con l’Oceanis 62 e quello che ho visto in banchina a Cannes mi sembra una correzione di rotta. I volumi ci sono sempre, ma non a ogni costo. Una barca da crociera deve anche navigare e saper garantire buone performance sottovela. Per questo, credo, Bénéteau si è affidata a due progettisti che hanno in curriculum barche veloci. Molto veloci. Si tratta di Roberto Biscontini e Lorenzo Argento che hanno progettato il First 53 pochi anni fa e che adesso rinnovano la collaborazione anche in tutti questi nuovi modelli: Oceanis 60, First 44 e First 36.

La zona cucina è stata collocata a ridosso della cabina di prua e divisa sulle due fiancate così da avere più spazio a disposizione. I volumi consento di avere anche il tavolo da carteggio.

La percezione che si ha salendo a bordo dell’Oceanis 60 è sempre quella di una barca confortevole. La si ha in coperta, in pozzetto e anche nei locali interni, sia in dinette, sia nelle cabine. L’ allestimento dell’attrezzatura di coperta, il baglio, grande ma pur sempre contenuto, l’altezza della tuga e il piano velico, danno l’idea di una barca, ovviamente da crociera, ma comunque in grado di navigare anche se il vento è meno di venti nodi.

First 44, cruiser racer o racer cruiser? Cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia.

La stessa sensazione l’ho provata a bordo del First 44, anche se partendo da presupposti opposti. Qui mi sembra che il lavoro dei progettisti si sia concentrato nell’aumentare il livello di comfort di una barca che non fa certo difetto nelle performance. I First sono dei cruiser racer e quindi per raggiungere l’agognato equilibrio tra velocità e comfort si deve incrementare la vivibilità a bordo. E anche in questo caso la sensazione è che il duo Biscontini/Argento abbia fatto centro. E poi, a Cannes, c’era la terza novità di Bénéteau per la prossima stagione, una barca che nei mesi scorsi ha già toccato l’acqua. Si tratta del First 36, diversa, per certi aspetti, dagli altri First. È costruita in Slovenia da Seascape, il cantiere acquisito da Bénéteau negli scorsi anni. La produzione Seascape è sempre stata volta a realizzare barche molto veloci, ma di dimensioni contenute.

First 36, in crociera surfando sulle onde, un piacere che non molte barche possono offrire.

Il First 36 fa un passo avanti nelle dimensioni, senza perdere le caratteristiche di velocità che caratterizzano ormai tutti i “piccoli” First originati da Seascape. Lo scafo è stato progettato per planare alle portanti e per garantire ottime performace anche di bolina. L’attrezzatura di coperta è abbastanza semplice, ma comunque pensata per chi ama navigare veloce. Il trasto attraversa tutto il pozzetto nella zona di poppa così da non ostacolare timoniere e tailer. La regolazione del fiocco è in 3D e non con i tradizionali carrelli. Insomma, tutto ciò che serve per ottenere il massimo, anche quando il vento non è eccessivo. Nonostante questo, la coperta, e soprattutto gli interni, sono stati progettati per garantire un buon livello di comfort in crociera. I volumi di questo 36, ricordano quelli del First 40.7 di parecchi anni fa. In quattro o in sei, si può ipotizzare di rimanere a bordo per diverse settimane, senza sofferenze particolari. E quanto è bello fare una crociera in barca che quando si naviga al lasco consente di planare sulle onde?

Nel rendering di apertura, larga, ma non panciuta. Le linee dell’Oceanis 60 mostrano che si tratta di una barca in grado di navigare bene, anche con venti medio/leggeri.

(Bénéteau sail range, a Cannes cala il tris – Barchemagazine.com – Settembre 2022)