Lunghe navigazioni, lunghe crociere e lunghe permanenze a bordo. Il nuovo trawler di Bénéteau non è fatto per rimanere ancorato in banchina
by Niccolò Volpati – photo by Nicolas Claris
I cantieri che fanno grandi numeri hanno molte informazioni dai loro armatori. È un bel vantaggio e l’importante è saperlo mettere a frutto. Quando comparvero i primi trawler, anche quelli di lunghezze molto contenute, fu chiaro fin da subito che si rivolgevano a persone che amavano stare a bordo per lunghi periodi e percorrere tante miglia. Insomma, le caratteristiche ricercate sono quelle di quasi tutte le barche, ovvero comfort e doti marine, ma in questo caso il cantiere sa di non poter barare. Gli armatori di un trawler non si limitano a poche ore di moto e si accorgono in fretta se la barca non mantiene le promesse.
«La prima cosa che ci ha chiesto, quasi ossessivamente, Gianguido Girotti, deputy Ceo di Bénéteau è l’autonomia», racconta Amedeo Migali di MICAD. E il progettista che ha curato l’architettura navale ne ha certamente tenuto conto, tanto che a 9 nodi di velocità il Grand Trawler 62 arriva quasi a mille miglia di autonomia. Non bastano per attraversare l’oceano, ma certamente per navigare a lungo senza bisogno di fare rifornimento. E il vantaggio non è solo pratico, ma anche economico. Avere una lunga autonomia permette di andare a fare rifornimento là dove il carburante costa meno, una caratteristica a cui gli armatori amanti del long range fanno particolare attenzione.
Tanto Made in Italy in questo progetto, dato che interni e coperta sono di Nauta e l’architettura navale di MICAD.
Grand Trawler 62 è una barca semidislocante con due motori piuttosto potenti. Alla massima si superano i venti nodi, ma le andature da prendere in considerazione sono due: a 9 e a 14 nodi. La prima è la classica navigazione da trasferimento con un consumo istantaneo complessivo di soli 25 litri/ora che, tradotto in litri per miglio, fa 3. Consumi davvero contenuti considerato che si tratta di una barca di quasi diciannove metri di lunghezza fuori tutto, per 5,41 metri di larghezza, tre ponti e 28 tonnellate e mezzo di peso. A 14 nodi di velocità, invece, i litri/ora totali sono 135 e per percorrere un miglio servono circa 10 litri. In fase di progetto, pesi e altezze sono state un’ossessione per MICAD. Un trawler deve avere tanto spazio per il comfort a bordo, ma deve rimanere una barca marina. Tre ponti, incluso un fly imponente, potrebbero influire sull’assetto, ma la sensazione che ho avuto al timone non è stata questa.
Consumi contenuti e grande capacità dei serbatoi del carburante. A 9 nodi di velocità l’autonomia è di circa mille miglia.
Di solito i grandi trawler corrono il rischio di risultare seduti sulla poppa quando si accelera. Non il Grand Trawler 62’ di Bénéteau, che mi è parso sempre in assetto rispetto alla superficie dell’acqua. L’altezza dell’opera morta, comunque, impone un po’ di prudenza durante le virate. Se lo si fa a tutta barra, meglio non superare i 12 nodi di velocità. È solo una sensazione, visto che la barca non s’inclina per nulla, ma rimanendo nella postazione sul fly, con vento e un po’ di onda al traverso, mi sono sentito assolutamente sicuro fino a 12 nodi di velocità, mentre se viravo stretto a una velocità più sostenuta, la percezione di stabilità non era la stessa. Affrontando le onde in prua, un po’ di beccheggio si sente, anche questo credo inevitabile visti i volumi e la tipologia di barca.
Tutto quello che non sono linee d’acqua e architettura navale, è opera di Nauta. Lo studio di progettazione italiano, infatti, ha curato sia interni, sia coperta. Lo spazio su cui ha potuto lavorare è tanto. La regola è sempre niente sprechi, anche se i centimetri abbondano. E un esempio è l’allestimento del fly, convincente in primis per il doppio accesso che amplifica la facilità di muoversi a bordo. Per raggiungere il piano superiore si può passare dalla tradizionale scaletta collocata in pozzetto che porta alla parte poppiera del fly, oppure da quella collocata a sinistra della postazione di comando. Doppio accesso significa nessun intralcio tra chi è passeggero e chi è adibito alla conduzione. Per il resto, il layout prevede: zona pranzo, prendisole, postazione pilota e copilota, angolo bar, living e perfino la gruetta per tender o moto d’acqua. Interessante anche la soluzione con tendalino estraibile e tende parasole laterali che permette di avere ombra con qualsiasi inclinazione dei raggi solari e non solo a mezzogiorno.
LA POSTAZIONE DI GUIDA INTERNA HA UN’OTTIMA VISIBILITÀ
E DÀ UNA SENSAZIONE DI CONTROLLO ASSOLUTO, IN NAVIGAZIONE
COSÌ COME IN FASE DI ORMEGGIO.
Sul ponte principale la protezione è strutturale perché l’area del pozzetto è riparata dal fly che arriva fino a poppa e perfino i passavanti laterali sono protetti dalle dimensioni extra large del fly. Gli interni ricordano quelli di un mega yacht sia per i volumi, sia per alcune scelte che volutamente richiamano lo stile delle imbarcazioni più grandi. Nel salone, per esempio, c’è la cucina in un locale separato e la postazione di comando è al centro; inoltre il design della plancia e il timone a ruota danno proprio la sensazione del grande yacht.
La visibilità dalla postazione di comando interna è ottimale e la collocazione al centro aumenta la sensazione di controllo delle fiancate durante la manovra. Oltre all’occhio umano, ci sono comunque le telecamere per evitare punti ciechi e agevolare l’ormeggio. La discesa verso l’area notte è, come tutto il resto, all’insegna dell’assenza di sprechi. La scaletta che parte a dritta della plancia di comando, ruota a sinistra in modo da occupare meno spazio possibile, ma rimanendo sempre comoda e sicura da percorrere. È una soluzione che regala più spazio alle cabine e, al tempo stesso, permette di avere la consolle di guida più a prua possibile e vicina al parabrezza, migliorando così visibilità e controllo in navigazione. In conclusione, i progettisti sono riusciti a disegnare interni e coperta funzionali e confortevoli e linee d’acqua efficienti in modo da garantire lunghe permanenze a bordo, percorrendo molte miglia. Tutto quello che ci si aspetta da un trawler.
BÉNÉTEAU
Saint Hilaire de Riez, Francia
www.beneteau.com/it
PROGETTO
Studio MICAD (architettura navale), Nauta Design (interni e coperta)
SCAFO
Lunghezza f.t. 18,95m • Lunghezza scafo 16,47m • Larghezza massima 5,41m • Dislocamento 28.500 kg • Serbatoi carburante 4.000 l • Serbatoi acqua 840 l • Delfiniera con struttura inox • Verricello salpancora elettrico • Gavone per ormeggio, 2 gavoni per parabordi a prua, boe di ormeggio
MOTORE
2xMan i6-730 • Potenza 537 kW (730 cv) • 6 cilindri in linea • Cilindrata 12,42 l • Regime di rotazione massimo 2300 giri/min • Peso a secco 1.251 kg
CERTIFICAZIONE CE
CAT B
PREZZO
A partire da 1.522.900€ – motorizzato con due motori Man i6-730 da 537 kW ognuno (Giugno 2022)
(Bénéteau Grand Trawler 62, Long Range Cruise – Barchemagazine.com – Giugno 2022)