Firmato dalla coppia italiana Argento-Biscontini, il nuovo quattordici metri di Bénéteau è veloce e divertente da portare anche nelle leggere brezze mediterranee. Disponibile sia nella versione “corsaiola”, sia da crociera pura
by Luca Sordelli – photo by Gilles Martin-Raget and Nicolas Claris
Poco vento, tanta velocità, grande controllo. Et voilà, il fast cruiser alla mediterranea è servito. La formula si era dimostrata vincente tre anni fa con il First 53 e ora, sempre con la firma della coppia italiana Argento-Biscontini, Bénéteau amplia la gamma del più sportivo dei suoi brand con un quattordici metri che è l’oggetto a vela ideale per divertirsi, anche quando si è in crociera. Non solo una barca-casa, così come il mercato impone, ma anche una barca-barca, come da sempre il nome First garantisce.
Che il First 44 sia “fedele alla linea” lo capisco subito, appena fuori da Port Ginesta a poche miglia da Barcellona, in una giornata di tipica brezza estiva: 8/10 nodi, qualche raffica a 12, onda lunga. Timono con un dito, la barca è reattiva, divertente, veloce. In queste condizioni, siamo onesti, di solito si accende il motore e si inserisce il pilota automatico. Qui invece, con il Code 0 murato sul bompresso riesco a stare sempre sopra gli 8 nodi. Di Bolina (con la “B” maiuscola, 33° di apparente) viaggio a 7,3 nodi.
Anche quando il vento cala sui 7/7,5 nodi di reale, con il Code 0 si naviga a 6 nodi. È sempre un bell’andare. Il merito non è di un dislocamento particolarmente contenuto, tanto per dare un’idea sono 1.000 kg in più rispetto al vecchio 44.7 del 2004, né di un piano velico esagerato (stessi metri quadrati di bolina della barca disegnata dallo Studio Farr), quanto piuttosto delle linee d’acqua. Queste sono decisamente aperte in alto nelle sezioni di poppa e lo spigolo, molto morbido, non si allunga troppo verso prua.
Una geometria che fa sì che quando la barca sbanda, e avviene abbastanza presto, la superficie bagnata diventi minima e il timoncino di sopravvento rimanga immerso solo per una minima parte. In più, sia il dritto di poppa sia quello di prora sono verticali, aumentando quindi lunghezza al galleggiamento e velocità critica. In altre parole, si riescono a mantenere facilmente medie molto alte sfruttando al meglio le dimensioni dello scafo, anche quando il vento non è molto. E quando sale? Per aumentare il raddrizzamento, oltre ovviamente a lavorare su forma e dimensione delle vele, si ha anche la possibilità di caricare, in circa tre minuti, i ballast in murata (optional) da 350 kg, l’equivalente di cinque persone in falchetta. L’operazione avviene attivando una pompa elettrica, azionabile dalla postazione del timoniere. Le due riserve d’acqua inoltre, se riempite entrambe, stabilizzano l’imbarcazione quando è all’ancora.
Due le versioni base, Cruising e Performance. La seconda ha superficie velica maggiorata, un pescaggio maggiore, i ballast, armo in carbonio e una serie di ottimizzazioni in ottica regata.
Insomma, un progetto che nasce per il poco vento, ma pronto a tutto. Altra cosa che mi è piaciuta del First 44 è la possibilità di avere più “Pack” di allestimento di coperta. Ci sono infatti la versione Cruising e la Performance, più una terza soluzione ibrida, da noi provata, che mi sembra più interessante. Non cambiano interni e linee d’acqua, ma il First 44 Cruising è ovviamente la versione più comoda e “tranquilla”: albero in alluminio, coperta in teak, tavolo in pozzetto, niente trasto randa, solo quattro winch a portata di mano del timoniere a cui sono rinviate tutte le manovre, drizze comprese, che corrono sotto il filo della tuga.
In allestimento Performance ci sono l’albero in carbonio e una superficie velica maggiorata, il bompresso più lungo di mezzo metro, il foam grip al posto del legno (per un guadagno di 500 kg), la chiglia più lunga e più leggera di 300 kg, i ballast, il pozzetto sgombro dal tavolo, il trasto randa, due winch in più e un’infinità di regolazioni di fino per le manovre correnti. La versione ibrida è in sostanza la Cruising, ma con l’albero in carbonio maggiorato che aiuta tanto a raggiungere le velocità di cui vi parlavo, anche quando il vento non è tanto.
Gli interni del First 44 sono coerenti con il progetto, lo spazio non manca, ma senza esagerare. Tutto è estremamente funzionale, niente esibizioni, niente invenzioni. È una barca pensata a partire dalle linee d’acqua, e non dai volumi interni: come dicevo, una vera barca-barca moderna. Nel complesso mi è piaciuta. Rappresenta un modo molto “eco-logico” di andar per mare: accendendo il meno possibile il motore, stando comodi, viaggiando veloci, godendosi il piacere dell’andare a vela.
BÉNÉTEAU
2 rue du Grand Large
F-85805 Saint-Gilles-Croix-de-Vie Cedex
www.beneteau.com
PROGETTO
Roberto Biscontini (architettura navale) • Lorenzo Argento (design interni ed esterni)
SCAFO
Lunghezza f.t. 14,15m (14,65 versione Performance) • Lunghezza scafo 13,17m • Lunghezza al galleggiamento 12,82m • Baglio massimo 4,25m • Pescaggio 2,15 m (2,60 versione Performance) • Zavorra 3.300 kg (3.000 kg versione Performance) • Dislocamento a vuoto 10.660 kg • Riserva carburante 200 l • Riserva acqua 370 l • Sup. velica randa 53 m2 (61 m2 vers. albero in carbonio) • Sup. velica genoa 53 m2 (60 m2 con albero in carbonio)
MOTORIZZAZIONE
Sail Drive Yanmar 57 cv/42 kW a 3000 giri/min • Cilindrata 2,19 l • Peso a secco 220 kg
CERTIFICAZIONE CE
A 12 – B 12 – C 14
PREZZO
A partire da € 343.200, Iva esclusa (Maggio 2023)
(Bénéteau First 44 – Veloce, sempre – Barchemagazine.com – Maggio 2023)